disabiliCatania. L’Assessore al Welfare di Catania, “Il presidente Digiacomo pensa alla possibilità di dirottarli sul fondo per l’integrazione sociosanitaria. Per l’assessore Borsellino il recente articolo 10 approvato in Finanziaria pone le basi per il superamento del problema”

 “Abbiamo avuto assicurazione che i Comuni siciliani saranno sgravati dal costo dell’assistenza ai disabili psichici”.

Lo ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Catania Fiorentino Trojano al termine dell’audizione davanti alla Commissione Sanità e Servizi Sociali dell’Ars per discutere la questione riguardante la copertura finanziaria per le Comunità terapeutiche assistite, argomento del quale, su iniziativa dell’Amministrazione catanese, Anci Sicilia aveva discusso lunedì scorso.

“Da Pippo Digiacomo, presidente della Commissione – ha detto Trojano – abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni che i Comuni siciliani non dovranno pagare il costo dell’assistenza ai disabili psichici, rischiando il dissesto, e che la Regione si attiverà per assicurare questo servizio importantissimo. L’assessore alla Sanità Lucia Borsellino, dal canto suo, ha sottolineato come il recente articolo 10 approvato in Finanziaria pone le basi per il superamento del problema della mancata integrazione socio-sanitaria in Sicilia sia sul piano normativo che finanziario”.

Al centro della discussione davanti alla Commissione, chiesta dal Comune di Catania, è stato il recente decreto dell’Assessorato alla Sanità che definisce la programmazione sanitaria delle Cta e nel quale è stata decisa unilateralmente una compartecipazione dei Comuni di 33 euro al giorno per paziente.

“Ciò comporterebbe – ha spiegato Trojano -solo per il Comune di Catania una spesa di oltre due milioni di euro all’anno e, in caso di dimissione e ricovero in altre strutture, addirittura una cifra superiore ai quattro milioni. Poiché nessun Comune può farsi carico di questi costi, ho spiegato all’Assessore e alla Commissione come occorra seguire i dettami del Patto alla Salute 2014-2016 approvato nel recente accordo Stato-Regioni per prevedere finanziamenti da parte degli assessorati regionali alla Famiglia e alla Salute e per giungere a un chiarimento sul fabbisogno delle strutture socio-sanitarie tra i due assessorati e i Comuni”.

Trojano ha parlato di grande apertura da parte del presidente della Commissione Digiacomo, il quale ha sottolineato la necessità di portare avanti un percorso comune con gli assessorati alla Salute e alla Famiglia per far sì che i costi oggi sopportati dai Comuni possano essere dirottati sul fondo per l’integrazione sociosanitaria.

“Ci ha rassicurati – ha concluso Trojano –anche il fatto che Digiacomo abbia sottolineato come l’assistenza ai disabili psichici sia uno di quei servizi che non possono e non devono essere messi in discussione. Dietro ciascuno di questi pazienti c’è infatti un caso umano. Nel caso specifico del Comune di Catania, per esempio, c’è la necessità, sulla base della richiesta di dimissioni dai Cta fatta dall’Asp, di creare nuove strutture per evitare quella che sarebbe una vera e propria deportazione in altre zone della Sicilia”.

Trojano ha ricordato come l’Anci abbia chiesto, dopo la riunione di lunedì scorso a Catania, un incontro con il presidente della Regione Rosario Crocetta e gli assessori competenti.

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