OLYMPUS DIGITAL CAMERAMartedì si discuterà in Consiglio Comunale del Dehors, ma già da tre mesi nella commissione permanente al Commercio si parla di un argomento di fondamentale importanza per migliaia di commercianti catanesi. L’occupazione del suolo pubblico da parte dei bar e ristoranti può diventare una risorsa per l’economia cittadina. Una situazione compresa da tutti, meno che da chi amministra questa città. Da tempo denuncio il clima di grande difficoltà in cui la commissione, di cui faccio parte, svolge il proprio operato. Un lavoro ostacolato sistematicamente dai pareri che arrivano dalla Sovraintendenza e dalle varie direzioni di competenza. Organi che mettono “paletti” di ogni tipo e che hanno il solo effetto di impedire a migliaia di imprenditori di questa città di essere messi nelle migliori condizioni in cui lavorare. L’istallazione esterna di strutture amovibili potrebbero creare le condizioni per gli esercenti di incrementare e valorizzare la propria attività, con la conseguente possibilità di avere anche nuovi posti di lavoro. L’amministrazione deve prendere atto di questa situazione e semplificare la parte burocratica, che attualmente spaventa chiunque voglia presentare qualsiasi progetto di riqualificazione. Martedì denuncerò inoltre pubblicamente il fatto che, nonostante le continue convocazioni, l’avvocato Petino non si è mai presentato per dare parere legale sulle varie questioni presenti all’interno del dehors. Non solo, metterò in evidenza anche che, nonostante le mie pressanti richieste negli ultimi mesi, il presidente della commissione al Commercio non ha ancora convocato il dirigente alla Sovraintendenza e la direzione alla Viabilità: gli stessi organi che hanno posto dei vincoli al regolamento di cui si parla, come l’occupazione del sedime stradale (mi riferisco alle attività che non dispongono di ampi marciapiedi, circa il 60% degli esercenti), laddove, ovviamente, ci sono le condizioni di sicurezza e di viabilità per poterlo rilasciare, così come avviene in molte altre città italiane,che rispondono alle stesse normative vigenti. La conseguenza inevitabile di questa situazione di stallo è che il ruolo della commissione al ramo è stato sminuito e che ci troviamo di fronte all’ennesima conferma che probabilmente per questa amministrazione l’imprenditore è un peso e non una risorsa da tutelare. Un concetto già ampiamente sottolineato sul nodo “lungomare”. Da qui la mia proposta di chiudere, in questa zona, solo il tratto compreso tra piazza Mancini Battaglia e l’istituto Nautico. In questo modo si avrebbe uno spazio abbastanza grande per i ciclisti senza danneggiare economicamente le attività commerciali del quartiere.

 

 

 

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