acipra-300x214Decreto su Aci-Pra e motorizzazione: Una riforma sbagliata che penalizza cittadini e lavoratori. In 10 punti ecco perché. I lavoratori ACI-PRA di catanzaro, spiegano.

Nota diffusa dall’Assemblea dei Lavoratori ACI di Catanzaro: <<Ieri Venerdì 7 aprile, le Organizzazioni Sindacali ACI, CGIL FP, CISL FP E UILPA hanno organizzato un presidio di protesta davanti al Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, contro la riforma dei servizi gestiti da ACI che, introducendo il documento unico dell’auto, di fatto prefigura un arretramento del servizio pubblico, sia in termini di presenza sul territorio sia in termini di qualità del servizio, senza, peraltro, apportare nessun significativo risparmio per il cittadino.

I sindacati chiedono un confronto con i Ministri Madia e Del Rio per evidenziare le criticità della riforma, sia per il servizio pubblico che per i lavoratori.

Contemporaneamente gli stessi sindacati hanno indetto in tutti gli uffici ACI del territorio nazionale, assemblee a sostegno della vertenza.

Anche l’ufficio di Catanzaro ha aderito all’iniziativa per ribadire come il documento unico, così come previsto dallo schema di Decreto adottato dal Governo:

1. Non realizza alcun vantaggio per il cittadino.

2. Non prevede nessun risparmio e nessuna semplificazione.

3. Determina il venir meno dei servizi oggi garantiti dall’ACI, con ulteriori complicazioni delle procedure e possibili aggravi di costi e perdite di tempo per i cittadini.

4. Un ritorno ai fastidiosi, odiati ed anacronistici bollettini postali, con un aggravio di costi per i cittadini automobilisti.Ad oggi, infatti, l’uso della moneta elettronica, esiste solo presso gli uffici ACI-PRA, secondo una logica di modernità e coerenza con le recenti normative, in favore dell’utenza automobilistica.

5. Nessun risparmio sulle tariffe di bolli e IPT. Una eventuale e non certa adozione e quantificazione degli stessi è infatti rinviata e demandata ad un futuro decreto che “dovrebbe” essere fatto ad aprile 2018;

6. Minore presenza di uffici pubblici sul territorio;

7. Meno servizi diretti all’utenza debole (oggi solo gli uffici ACI-PRA garantiscono i servizi a domicilio per chi pur avendo necessità, per svariati motivi, non può recarsi presso gli sportelli),

8. Maggiori costi per le pratiche auto, derivanti dalla necessità di ricorrere all’intermediazione privata delle agenzie pratiche auto, che non sono certo enti/associazioni di volontariato e di beneficienza

9. Minore affidabilità dei dati contenuti nel “nuovo” Pubblico Registro Automobilistico con minore tutela per la proprietà dell’auto e per la collettività, che si andrebbe a determinare con il sistema delineato dalla riforma

10. Perdita di migliaia di posti di lavoro, dal momento che l’impianto delineato dal decreto non prevede nessuna tutela, e quindi mette seriamente a rischio, per i lavoratori ACI e delle società collegate

Siamo dinnanzi ad… una finta semplificazione che maschera uno svilimento delle professionalità di tutti i lavoratori ACI, un danno per l’utenza, un arretramento del servizio pubblico ad esclusivo vantaggio dei privati e che sottovaluta l’impatto occupazionale, che porterà a possibili ulteriori fasi di conflittualità sociale….

Siamo dinnanzi ad… UNA RIFORMA SBAGLIATA CHE PENALIZZA CITTADINI E LAVORATORI>>

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