“Questo non è il Governo del cambiamento. Questo è un Governo che vuole colpire, come ai tempi di Monti, le imprese e i contribuenti italiani! Noi di Confedercontribuenti ci opporremo con forza.  Saremo duri e reagiremo fortemente a difesa dei cittadini e delle imprese… quelle che hanno da sempre animato e prodotto ricchezza nei territori. A tal proposito abbiamo deciso di convocare con urgenza una grande assemblea nazionale di Confedercontribuenti che si svolgerà online su piattaforma Zoom, martedì 23 marzo, alle ore 19.00, e vedrà come protagonisti tutti coloro che si vogliono opporre a questo scellerato decreto, ovvero tutte quelle imprese e quei contribuenti italiani che, con noi, di Confedercontribuenti vogliono intraprendere una grande battaglia contro chi non fa gli interessi degli italiani e delle imprese, già in ginocchio nel nostro Paese”. Lo sfogo, che nasce da un’amara delusione, arriva da Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti (Confederazione nazionale delle Imprese e dei Contribuenti Italiani) il quale rincara la dose e dichiara: “Non vogliamo assistere all’ennesimo scempio a danno degli italiani, perché ancora una volta questo governo, attraverso le decisioni prese dal premier e dal ministro delle Finanze, dimostra quello che ci si immaginava, ovvero che chi è stato chiamato a governare l’Italia fa gli interessi delle banche. Questo Governo vuole incassare perfino il ‘prescritto’, contro i dettami della legge e della Corte Costituzionale, sottraendo spietatamente i soldi agli italiani che stanno boccheggiando. Per non parlare dell’elemosina sui decreti e sui risarcimenti predisposti per le attività davvero in crisi, il che dimostra ulteriormente che vengono ascoltati non solo i poteri forti rappresentati per esempio da Bonomi di Confindustria, ma anche quelli che si stanno rivelando essere i nemici delle imprese, quali il PD e LEU”.
A far sentire la sua voce è anche la co-vice presidente nazionale, Raffaella Zanellato, la quale sostiene che “gli imprenditori si sono nuovamente illusi che Draghi possa rappresentare un cambio di passo e che capisca veramente quali possano essere i problemi dell’imprenditoria in questo momento, dopo tutte le chiusure per Covid. In realtà questo decreto è uno specchietto per le allodole, perché all’apparenza fa un sacco di cose, ma in realtà… praticamente per noi imprenditori… non prevede nulla. Come a dire che questo è l’ennesimo schiaffo e l’ennesima umiliazione, l’ennesima offesa a tutte le partire Iva che stanno soffrendo e che continueranno a soffrire, perché nessuno… ma proprio nessuno… ha ancora capito cosa serve veramente. Purtroppo il problema è che, chi fa le leggi e le regole, purtroppo non ha mai tirato su una serranda la mattina e, quindi, non capisce cosa hanno bisogno le aziende. E non stiamo parlando di aziende che fanno gli evasori, ma stiamo parlando di aziende che hanno patito e subito dieci anni di crisi e un anno di Covid”.
Per Alfredo Belluco, altro co-vice presidente nazionale di Confedercontribuenti, “le scelte del Governo Draghi, in tema di rottamazione di cartelle esattoriali, sono assolutamente inaccettabili ed indecenti. In quanto prevedono in gran  parte la cancellazione di cartelle già prescritte. Noi di Confedercontribuenti faremo ogni azione di contrasto a questa scelte scellerate che vanno verso la distruzione delle piccole  e medie imprese e quindi delle partite Iva. La strada intrapresa dal Governo sarò solo un cappio al collo per chi vuole fare impresa in Italia”.
Il co-vice presidente nazionale di ConfedercontribuentiAlessandro Ciolfi, è del parere che “il decreto così non va e non funziona. Siamo in una economia verosimilmente post bellica, per cui sono necessari interventi straordinari, a tutela e a difesa di cittadini e imprese”.
La pensa così anche il segretario generale di Conferdercontribuenti, Ettore Minniti, il quale ritiene che “bisogna reagire e non farsi prendere dallo scoramento, per chiedere all’unisono che il popolo italiano venga aiutato a risollevarsi e non a soccombere con scelte discutibili. Avremo modo di confrontarci con questo Governo e dire la nostra a un tavolo dal quale ci aspettiamo risposte concrete e soddisfacenti. E non le solite promesse. Chi ci governa adesso deve ascoltare anche la voce di chi in Italia rappresenta i contribuenti italiani”.

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