«Non è una denuncia penale ma abbiamo deciso di far conoscere la situazione a chi controlla la regolarità degli atti comunali». Così il Pd di Badolato spiega le sue mosse in merito al concorso bandito dal Comune di Badolato per l’assunzione di tre unità part-time a tempo determinato categoria C1, la cui documentazione è stata inoltrata dal partito sui tavoli dell’Arma dei carabinieri e della Prefettura. Già nei giorni scorsi il Pd aveva sollevato perplessità, bollando il concorso come «poco trasparente» e proponendo modifiche, sulla scorta del regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, capaci di «allineare» al resto d’Italia il bando, a partire dallo slittamento della scadenza al 28 gennaio, con la nomina di una commissione prima del nuovo bando. Poi aveva chiesto, sempre sulla scorta del regolamento, la massima diffusione al nuovo bando e l’assegnazione di punteggi ai titoli scientifico-culturali, di servizio e curriculari; di far valere i quiz come prova pre-selettiva e, poi, tre prove concorsuali: scritta, pratica e orale. Oggi il Pd afferma di prendere atto che «l’amministrazione comunale, dal ramo politico a quello amministrativo, non ha considerato le perplessità avanzate. Nonostante i rilievi di carattere tecnico che rendono il bando annullabile – scrive il Pd in una nota – l’amministrazione non si è espressa». Alla luce di ciò il Pd ha ritenuto di dover interpellare Prefettura e Arma «per far conoscere la situazione a chi controlla la regolarità degli atti anche perché, mancando il controllo della minoranza consiliare, siamo convinti che serva una più decisa azione di controllo». Il Pd resta dunque fermo sui suoi rilievi: «irregolarità amministrative (poiché la commissione giudicatrice andava nominata prima del bando e le prove d’esame dovevano essere tre e non due); gli errori materiali (per partecipare al concorso si dovrebbero pagare 10.000 euro, errore mai corretto); il fatto che l’assunzione dei vincitori sarebbe solo “eventuale”; infine considerazioni di ordine meritocratico come la scarsa selettività delle prove e la mancanza di punteggi per titoli ed esperienze». Di fronte a tale scenario il circolo del Pd chiede ancora la revoca e la riscrittura del bando.
Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri