Badolato (Cz) – Comicità per ragazzi e famiglie, domenica 14 aprile alla Residenza teatrale MigraMenti con lo spettacolo “Mannaggia ‘a mort” in scena al teatro comunale di Badolato. Entra nel vivo la programmazione della seconda annualità della residenza teatrale MigraMenti gestita al teatro comunale di Badolato dalla compagnia Teatro Del Carro Pino Michienzi nell’ambito del sistema regionale delle residenze teatrali della Regione Calabria, finanziate con i fondi dell’Unione Europea. Domenica 14 aprile, con inizio alle ore 17.00, ritornano infatti gli appuntamenti con il teatro per ragazzi e famiglie: ad andare in scena ci sarà una produzione di Principio attivo teatro, Premio Eolo Awards 2010 come migliore spettacolo del settore, “Mannaggia ‘a mort – Storia di un uomo e della sua ombra” di e con Giuseppe Semeraro e Paolo Cadei. Le musiche saranno eseguite dal vivo da Leone Marco Bartolo.
Lo spettacolo basa la sua forza su di un linguaggio non verbale e su di una scenografia semplice ed essenziale. La scena si apre su un vuoto, nessun oggetto sul palcoscenico, solo la luce che lentamente cresce. Irrompe un personaggio che rappresenta una persona qualunque e che lentamente si costruisce il proprio destino e il proprio futuro, ma una figura inattesa viene a turbare i suoi piani e inizia a mutare la normale vita dell’uomo spensierato.
Il linguaggio utilizzato è del tutto inedito seppure antico, quello del corpo e dei gesti, evidenziato da una colonna sonora costantemente suonata dal vivo da un musicista che con una chitarra, suoni artigianali e un po’ di grammelot scolpisce non solo il ritmo, ma anche lo spazio scenico. A tratti lo spettacolo tocca le corde della comicità totale (ispirata ai padri della risata novecentesca come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai cartoni animati quali Willy il coyote e Beep Beep), a volte si lascia andare a momenti introspettivi e poetici.
Lo spettacolo trova nei bambini, e non solo in loro, un pubblico ideale per il linguaggio semplice e allo stesso tempo immediato che colpisce direttamente l’emotività dello spettatore, ma anche per le riflessioni a cui lo spettacolo rimanda, l’eterno inseguirsi degli opposti (la vita e la morte, il giorno e la notte, lo Yin e lo Yang), il non ritrovarsi o il ritrovarsi per soli pochi istanti insieme per poi tornare a inseguirsi. Uno dei messaggi dello spettacolo è la possibilità di esorcizzare le paure, come quella dell’ignoto, tramite il senso del ridicolo e l’umorismo. Di fronte alle paure ancestrali spesso ci si libera dal senso di ansia che questi turbamenti provocherebbero con una semplice e grassa risata.