giampilieri_auto_sepoltaNatale amaro per gli sfollati di Giampilieri, villaggio di Messina, devastato dall’alluvione del primo ottobre. Sono ancora troppo recenti i ricordi del nubifragio che ha causato 31 vittime e 6 dispersi. A Giampilieri ieri c’e’ stato un cenone e la messa cui hanno partecipato assieme ai cittadini il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile Salvatore Cocina e il presidente della Regione Raffaele Lombardo. La gente si muove tra le macerie, il fango che ancora e’ rimasto e le poche attivita’ commerciali che hanno riaperto. Il costone roccioso sovrasta le case restate in piedi e i ruderi di quelle distrutte. La montagna non e’ ancora stata messa in sicurezza e i cittadini temono che quello che e’ accaduto possa un giorno ripetersi. Molte persone che sono rientrate nelle case si lamentano della perimetrazione delle zone che sono state divise dalla protezione civile in rossa, viola, gialle e verdi. Alcuni protestano perche’ la propria casa che si trova nella zona rossa dovra’ essere abbattuta, mentre quella del vicino e’ stata catalogata nella zona verde. Un uomo ha addirittura meta’ della casa nella zona verde e meta’ in quella rossa e si chiede ironicamente se ne abbatteranno solo una parte. Antonio Mangano ha la casa esattamente all’incrocio tra via Puntale e via Vallone, dove ci sono state cinque vittime, anche se secondo gli esperti la sua casa e’ in zona verde. Negli alberghi la vita di chi ancora non e’ potuto tornare a casa non e’ facile. Ai bambini per Natale sono stati consegnati doni. ”Io voglio tornare a Giampilieri, non voglio stare qui”, dice Gianluca, 6 anni. Nella sua lettera a Babbo Natale aveva chiesto una carriola e altri attrezzi per ricostruire il suo paese. (ANSA).

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