logo1Tra i tanti temi discussi in sede di riunione dei soci dell’Associazione IDEA, è stato affrontato l’attuale tema dell’immigrazione. Sull’onda dell’emergenza “sbarchi” sulle coste calabresi e del Sud Italia, che stimola la sensibilità sociale, ci siamo sentiti chiamati in causa come tutte le città di mare a dimostrare in qualche modo la nostra sensibilità verso questo fenomeno. Si è pensato di fare qualcosa verso chi cerca aiuto, verso il forestiero, di aprire le nostre braccia verso chi chiede aiuto. A prendere la parola ed a far suo l’argomento un membro dell’associazione che con la sua vena artistica ha voluto, in una sola opera, racchiudere tanti significati.

001L’Architetto Giuseppe Capoano, spiega il concetto di APERTURE: <<L’area portuale situata nel Comune di Cirò Marina è stata per molto tempo, oggetto di alcuni miei studi e riflessioni in ambito artistico. L’aspetto più “suggestivo” e di forte impatto visivo che nell’area portuale si presenta all’osservatore è l’alto muro, progettato e realizzato per proteggere dalle forti mareggiate invernali, il paese e le barche dei pescatori. Tale manufatto, utile e necessario allo scopo, ha rappresentato però nella sua seppur breve estensione lineare, un limite visivo al godimento dell’orizzonte. Nella sua presenza prepotente, il muro ha sprigionato negli anni la fantasia creativa e la libertà espressiva di molti writers improvvisati, restituendo alla vista un ulteriore aspetto negativo, disordinato e sporco. Tutto ciò fa pensare ad un enorme foglio di carta utile a comunicare ed esprimere proprie sensazioni attraverso il “muro dello sfogo”. Il muro nella sua accezione è sempre stato, presso molte popolazioni, un confine, una barriera, un limite come nella questione israeliano palestinese dove sul muro della vergogna il noto writer Banksy ha voluto regalare un segno poetico con la sua opera, una bimba che prende il volo aiutata dai i suoi palloncini per attraversare il “muro tra i popoli”.La mia opera artistica, pensata e verificata attraverso vari bozzetti, realizzabile sul manufatto murario dell’area portuale, rappresenterebbe in questo senso, un segno forte che annulli visivamente la forza di un muro divisorio tra l’uomo e il suo orizzonte. Un intervento di abbellimento cromatico ideato in simbiosi con l’architettura, che collabora con essa e si relazione con il costruito umano. Se il muro nell’area portuale, interrompe e divide, allora il mio intento è di aprirlo attraverso due segni grafici e cromatici che ricordano lo strappo di un foglio e ne rendono leggera la massa grigia del cemento. I segni illusori, come in un tromp l’oeil, saranno eseguiti nella parte di muro prospiciente la gradinata, separati dallo specchio d’acqua, proprio come in un teatro dove il sipario intento ad aprirsi, offre allo spettatore/osservatore lo spettacolo della natura>>. Conclude l’artista: <<I miei interventi pittorici/grafici vogliono essere pertanto, in piena umiltà poetica, “un’apertura” verso un orizzonte annullato e rubato, l’apertura verso quell’uomo che pacificamente approda alla nostra cultura>>.

Tale iniziativa è stata presentata in comune e subito ben accolta da tutti gli amministratori in primis dal Sindaco Roberto Siciliani che ha fortemente voluto affrettare l’inizio dei lavori visto l’approssimarsi di una serie di iniziative estive nell’area portuale. L’opera è iniziata alle prime ore del 26 giugno e si concluderà in brevissimo tempo visto l’instancabilità del pittore coadiuvato dai membri dell’associazione per la sola parte logistica. Prenderà forma tra pochi giorni un’opera singolare per il suo genere e per la sua espressività ed ove quel muro che divide le sorti di ogni approdo diventi un muro che “si apre” affinché questa algia prepotente “abbatti” il muro che non divide ma protegge.

 

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