parco-principiFonte: Ilfattoonline.com – Scritto da Appunto Stampa Carabinieri – Mercoledì 02 Febbraio 2011 10:27 – Il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria congiuntamente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, stanno procedendo al sequestro preventivo di una struttura alberghiera della locride e delle quote di tre società riconducibili agli stessi indagati ed alla notifica di 7 informazioni di garanzia con perquisizione locale e personale per i reati Truffa aggravata continuata e riciclaggio con l’aggravante dell’art. 7 L. 203/91.

L’indagine svolta dalla G. di. F. a seguito di uno stralcio dal p.p. dell’omicidio dell’on. Fortugno, è stata integrata con ulteriori elementi che sono stati acquisiti dalle attività investigative denominate “Crimine” e “Solare” (in ordine alla struttura alberghiera del valore 11 milioni di euro), ha consentito di evidenziare indebiti finanziamenti erogati della P.A. nei confronti di persone contigue alla cosca Aquino/Coluccio di Marina di Gioiosa.

I particolari dell’operazione saranno resi noti agli organi d’informazione nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta presso il comando Provinciale della G.di.F. di Reggio Calabria dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Pignatone.

(Da fonti d’agenzia Ansa si apprende che la struttura sequestrata sarebbe l’hotel Parco dei Principi, a Roccella Jonica – nrd)

Di seguito si riporta il comunicato stampa diffuso dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria al termine della conferenza stampa di cui sopra:

“Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, finalizzata al contrasto della criminalita’ organizzata calabrese operante sul versante ionico reggino, ha sottoposto a sequestro una importante e lussuosa struttura alberghiera, denominata “Parco dei Principi”, sita in Roccella Ionica (Rc), nonche’ l’intero patrimonio aziendale della “Coninvest s.r.l.”, società proprietaria della struttura turistica, valutata oltre dieci milioni di euro. Contemporaneamente, il comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria ha eseguito perquisizioni nei confronti di sei soggetti, molto prossimi alla cosca “Aquino – Coluccio” di Marina di Gioiosa Jonica, finalizzate anche alla ricerca di elementi utili al prosieguo delle indagini.

Il citato provvedimento di sequestro è stato disposto dal G.I.P. Del tribunale di Reggio Calabria, dott.ssa Kate Tassone, su richiesta della direzione distrettuale antimafia reggina, che ha diretto le complesse indagini nei confronti di cinque persone fisiche, denunciate per i reati di riciclaggio e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravati dall’utilizzo di metodologie comportamentali “mafiose”, nonché di una persona giuridica segnalata per gli illeciti di cui al d.lgs. 231/2001 (disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica). L’albergo “parco dei principi” rientra nel patrimonio aziendale della “Coninvest s.r.l.”, con sede in Siderno (Rc), beneficiaria di un ingente contributo pubblico di oltre 3,8 milioni di euro erogato nell’ambito del “patto territoriale della Locride”, destinato alla realizzazione in Roccella Jonica (Rc) di una struttura turistico-alberghiera a “cinque stelle” (da qui la denominazione dell’operazione odierna). Dagli approfondimenti sulle anomalie della considerevole agevolazione pubblica concessa, è emerso che, dietro l’apparentemente irreprensibile compagine sociale “di facciata”, vi fosse l’invasiva, ineludibile ed occulta “regia” di alcuni pericolosi soggetti appartenenti alla “cosca aquino-coluccio”, operante soprattutto in marina di Gioiosa Jonica (Rc) ed aree limitrofe.

Il coordinamento, operato dai pp. Mm. Della D.d.a. di Reggio Calabria, dott. De Bernardo e dott.ssa Ombra, ha consentito di creare specifiche sinergie tra l’azione dei Carabinieri – impegnati nel contrastare l’azione della cosca, considerata tra le più potenti ed insidiose organizzazioni criminali calabresi – e l’attivita’ delle Fiamme gialle.

Le ulteriori investigazioni eseguite hanno permesso non solo di comprovare definitivamente l’illecita percezione dei contributi pubblici milionari di cui sopra, ma anche – e soprattutto – di individuare ed isolare all’interno della consorteria criminale uno strutturato e funzionale apparato organizzativo specializzato nell’“investire” e riciclare gli ingenti capitali di illecita provenienza accumulati dagli altri “settori operativi” della medesima associazione per delinquere.

Fonte: Ilfattoonline.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *