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Ha poggiato il piede su un piccolo spuntone roccioso che ha ceduto, ed è precipitato in un profondo burrone. È accaduto poco prima della 14 di ieri nel retroterra montano di Caulonia, lungo la vallata del Precariti, al confine con Placanica. Vittima dell’incidente don Paolo, al secolo Carlo Pedretti, 55enne di origine bergamasca. Il religioso, che vive da anni nel monastero della Certosa di Serra San Bruno con altri 13 confratelli, stava effettuando un’escursione nelle borgate di Campoli ed Agromastelli, una zona quanto mai suggestiva per le bellezze naturali. L’allarme è stato dato con tempestività e sul luogo è intervenuta l’èquipe sanitaria del 118 di Caulonia, formata dal dott. Giuseppe Prestia, dall’infermiere Vincenzo Dimasi e dall’autista Vincenzo Lioi, ma l’impervietà dei luoghi ha impedito di raggiungere il malcapitato. Anche i Vigili del fuoco di Siderno hanno trovato difficoltà a muoversi e neppure l’eliambulanza, decollata dall’ospedale di Locri con il comandante Giovanni Rabino e il medico Luigi Di Pino, ha trovato lo spazio necessario per atterrare nei pressi della gola. Successivamente, sono giunti sul posto anche i Vigili del fuoco di Reggio Calabria e del distaccamento di Bianco, che sono riusciti ad avvicinarsi a don Paolo, ma hanno dovuto attendere l’arrivo di un elicottero della Polizia. Il religioso è stato prima sollevato grazie a un’imbracatura e, quando ormai era già buio, trasferito al Policlinico di Reggio Calabria. Un’operazione di salvataggio, dunque, lunga e drammatica, che ha registrato l’impegno di tanti soccorritori e l’affettuosa partecipazione di tutti i confratelli. Tra loro Paolo Maria, ovvero Joaquim Rafael da Fonseca, stella della nazionale del Portogallo negli anni sessanta, che da 21 anni, abbracciata la vita monastica, opera nella Certosa serrese, anch’egli in trepidante attesa. L’avventura, dai primi riscontri, è costata a don Paolo la frattura di una gamba, contusioni ed escoriazioni varie, e un grave stato d’ansia. RIACEUna profuga 28enne, di nazionalità etiopica, ospite nella comunità di Riace è ricoverata in rianimazione all’ospedale di Locri. Avrebbe tentato il suicidio con un cocktail di farmaci.

Gazzetta del Sud – Armando Scuteri

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