lanzetta monasteraceUn confronto molto interessante ha avuto luogo durante il terzo appuntamento dell’«Incontro con l’autore», la rassegna culturale voluta dal sindaco Maria Carmela Lanzetta, e curata da Domenico Vestito. Cristina Briguglio ha introdotto il dibattito tra Marco Politi, giornalista-scrittore, e don Pietro Romeo, componente dell’Ufficio per la famiglia della diocesi di Locri-Gerace, alla presenza di una rappresentanza degli allievi dell’istituto d’istruzione superiore di Roccella-Monasterace, che hanno vivacizzato l’incontro con le domande dei ragazzi. Tema del confronto “La chiesa del no”, l’ultima opera di Politi, esperto vaticanista, con la quale l’autore ha posto all’attenzione le relazioni tra lo Stato italiano e quello vaticano. La sua tesi è che le interferenze da parte della Chiesa non sono rare e che, spesso, trovano riscontro tra i politici; ne sono un esempio la mancata apertura verso la fecondazione assistita “eterologa” e il mancato riconoscimento delle coppie di fatto o, ancora, la negazione del diritto di eludere le terapie che conservano lo stato vegetativo irreversibile: tutto questo in un Paese dove anche i cattolici sembrano sempre più meno piegati ai desideri curiali. La posizione di aperto contrasto con alcuni dettami della Chiesa, espressa da Politi e suffragata dal pensiero d’intellettuali, sacerdoti dissidenti, ma anche dal sentire di persone comuni, assurte loro malgrado alla notorietà come insegnano casi come quelli di Eluana Englaro. Politi porta testimonianze, affronta riflessioni sul senso della laicità dello Stato, e ricostruisce, in particolare, gli ultimi anni della storia della curia vaticana e dei suoi programmi teologico-politici, non tralasciando la figura di Ratzinger, che egli conobbe prima dell’inizio del suo papato. Ovviamente divergenti le opinioni di don Piero Romeo il quale, pur esprimendo apprezzamento per l’autore, ha dichiarato di non condividerne gli assunti su molti punti. Don Romeo ha parlato di una Chiesa fondata non sui divieti, ma sulle proposte e, con un ampio discorso squisitamente antropologico, ha preso le distanza da coloro che si producono in lavori che sembrano avere, come chiave di lettura, quella di essere contro la Chiesa.

Gazzetta del Sud – Cristina Scuderi

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