polizia arrestoUn arresto per reato di evasione e una denuncia per possesso di strumenti atti allo scasso. Il contrasto ai reati contro il patrimonio serra le fila e nel fine settimana la Polizia di Stato consegue due importanti risultati. Il primo nella tarda serata di sabato 15 febbraio e l’altro nelle primissime ore del giorno dopo. Gli autori dei reati tutti giovani catanzaresi tra i 23 e i 39 anni, e persino un minore. Nel primo caso una pattuglia della Polizia Stradale che stava effettuando, su Viale Crotone, un controllo su una Volkswagen Golf con a bordo tre persone di etnia rom dall’atteggiamento sospetto, richiedeva ausilio alla Squadra Volante.

La perquisizione personale dava esito negativo ma nell’abitacolo si rinvenivano uno spadino e due aste in legno. Nel declinare le loro generalità i tre occupanti dell’auto ostentavano insicurezza e, gli Agenti della Volante li conducevano negli Uffici della Questura per ulteriori accertamenti, dai quali esiti emergeva che uno dei tre, Veneziano Davide, cl.1989, dal 22.1.2014 era sottoposto al regime della detenzione domiciliare, ragione per la quale lo stesso è stato tratto in arresto per il reato di evasione ed accompagnato, su disposizione del P.M. di turno, presso la sua abitazione in attesa dell’udienza di convalida. A Veneziano Davide, pluripregiudicato con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, è stato inoltre contestato il reato di guida senza patente perché mai conseguita, e il possesso di strumenti atti allo scasso in concorso con Passalacqua Damiano, cl. 1987, a sua volta denunciato in stato di libertà. Mentre per il minore, fratello del Veneziano, il Tribunale per i minorenni ha disposto l’affidamento al padre.

Gli Agenti sequestravano gli strumenti atti allo scasso, e in via amministrativa l’autovettura, priva di copertura assicurativa.

Nella successiva udienza, l’A.G. ha convalidato l’arresto di Veneziano Davide disponendone con separata ordinanza la custodia cautelare in carcere in attesa della celebrazione del processo.

Nel secondo caso, del 16 febbraio 2014, avvenuto in Viale dei Bizantini, l’autore del reato, Di Bona Giovanni cl. 1975, è stato arrestato perché colto in flagranza mentre era intento a rubare un Fiat Cinquecento lì parcheggiata.

Il proprietario della vettura, insospettito dal suono dell’allarme antifurto, aveva allertato la sala Operativa del 113, che prontamente aveva inviato delle pattuglie della Squadra Volante.

Il Di Bona, che stava armeggiando nel cofano motore della Fiat Cinquecento, alla vista della pattuglia tentava di scappare ma veniva subito bloccato con l’ausilio di una seconda pattuglia sopraggiunta sul posto. Nella perquisizione personale si rinvenivano un rasoio con lama in acciaio con manico e una torcia di illuminazione, che opportunamente venivano sequestrati.

Il magistrato di turno, in attesa dell’udienza di convalida, ha disposto per il Di Bona il regime degli arresti domiciliari, per tentato furto aggravato.

Di Bona Giovanni, pregiudicato già noto alle Forze dell’Ordine, nella tarda mattinata sottoposto al rito per direttissima sono stati comminati gli arresti domiciliari.

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