L’assessore allo sport  ha replicato, con una nota, al consigliere comunale Antonio Giglio:

sgromo“La solerzia con cui il consigliere comunale Antonio Giglio fa le sue cicliche segnalazioni su alcune strutture sportive cittadine è tardiva, ingiustificata e poggia, come al solito, su premesse profondamente sbagliate. Basta fare riferimento alla sua ultima uscita, sabato pomeriggio, sul presunto “inaccettabile disservizio” allo stadio Verdoliva, per cui dichiara che nella struttura “la corrente elettrica manca e mancherà ancora per qualche giorno”: nulla di più errato, visto che l’elettricità nell’impianto, assente per un disguido solo nel pomeriggio di venerdì, era già stata ripristinata nella mattinata di sabato. Il consigliere può rendersi conto dell’assoluta infondatezza delle sue affermazioni verificando la determina numero 570 del 9 marzo scorso con cui il dirigente del settore sport ha liquidato le bollette a Enel energia per un totale di poco superiore alle 10mila euro.

Quanto allo stadio “Ceravolo” invito Giglio a partecipare, insieme al sottoscritto, ai sopralluoghi che effettuo, ogni mattina, nel cantiere. Posso rassicurarlo che i lavori stanno procedendo nel migliore dei modi, che non c’è alcun rischio di fermo per le opere di riqualificazione dello stadio comunale e che il pagamento degli interventi verrà garantito alle ditte appaltatrici ogni qual volta presenteranno all’Amministrazione la documentazione SAL (Stato avanzamento lavori). Ogni SAL acquisito dal Comune verrà girato immediatamente alla Regione che dovrà liquidare la somma certificata a Palazzo De Nobili. Il Comune, a sua volta, l’invierà alle ditte. Per quel che riguarda il milione e mezzo di euro di anticipo, si specifica che non si è trattato di fondi comunali, ma di risorse regionali erogate prima dell’effettiva disponibilità del finanziamento CIPE. Posso capire la ragione degli attacchi strumentali di Giglio verso l’Amministrazione Abramo, ma prima potrebbe documentarsi meglio ed evitare uscite che non fanno altro che creare confusione”.

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