Bianco cataniaIl sindaco Enzo Bianco, rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del Seminario dell’Assemblea parlamentare della Nato nel Palazzo degli Elefanti, ha dichiarato:

“La Sicilia si ritrova ad affrontare, con una straordinaria generosità dei suoi cittadini, uno dei più grandi drammi che in questo momento ci sono nel nostro pianeta, il più grande fenomeno di immigrazione di massa che ci sia mai stato nella storia dell’uomo. Oggi questo dramma è affidato alla generosità del Governo italiano, con l’operazione Mare Nostrum, e alla generosità e alla pazienza dei Siciliani che pagano un prezzo salato per raccogliere, con quella caratteristica di grande umanità di cui sono capaci, migliaia e migliaia di persone. Noi chiediamo con forza che sia l’Europa a farsi carico di questo dramma e anche la Nato, che non è soltanto un’organizzazione militare ma anche sociale e deve in qualche modo intervenire. Io spero vivamente che in un prossimo futuro a salvare le migliaia di persone che arrivano sulle nostre coste, e che sinora abbiamo tratto in salvo noi, concorrano le forze di molti Paesi democratici”.

“L’Unione Europea, è vero, è stata sorda agli appelli dell’Italia e allora bisogna agire come si fa con i sordi, alzando il tono della voce. Io penso che l’Italia debba farsi sentire di più, perché non è possibile che nel canale di Sicilia ci siano soltanto i pattugliamenti della nostra Marina: questi sono i confini dell’Unione Europea e quando a Catania noi ospitiamo ottocento bambini, minori non accompagnati, non li ospitiamo noi catanesi, li ospitiamo noi europei e non è giusto che la responsabilità e anche i costi siano soltanto delle nostre comunità e del Governo italiano. Io sono convinto che il ministro Mogherini abbia ben chiaro tutto questo e farà valere il suo equilibrio ma anche la sua determinazione perché questo tema sia posto nell’agenda politica dell’Unione Europea”.

Questa invece la dichiarazione di Andrea Manciulli, capo della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato:

“La scelta dell’Italia e della Sicilia per il seminario è sicuramente politica, perché l’Italia ci chiede con forza che l’Alleanza Atlantica, come è successo nel vertice del Galles, sposti un po’ di più la sua attenzione anche sullo scenario di crisi che riguarda il Mediterraneo. Ed è evidente che per occuparci seriamente del Mediterraneo, con la volontà di risolvere i problemi, abbiamo bisogno di conoscerne tutti gli aspetti. Purtroppo di certe tematiche tutti si accorgono solo quando ci sono le decapitazioni, gli immigrati che muoiono. E’ necessario quindi approfondire le nostre conoscenze e intervenire con un’ottica d’insieme, perché come ha detto lo stesso presidente degli Stati Uniti, manca una strategia complessiva, per fronteggiare il terrorismo islamico, per fronteggiare le crisi. Si deve colmare il ritardo con il quale l’Europa e l’Occidente si sono occupati del post primavere arabe. Non ci sono soltanto i problemi di sicurezza, che sono i primi, ma anche quelli di gestione dei risultati dell’insicurezza. C’è un legame indissolubile tra l’insicurezza che c’è in Libia e in gran parte del Nord Africa e i flussi migratori, e deriva dal fatto che le bande armate che destabilizzano il Paese sono le stesse che organizzano il traffico di esseri umani. Ha fatto bene l’Italia a mettere insieme oggi questa discussione, con la Nato e con i Paesi, e a richiamare un grandissmo interesse, confermato fra l’altro dai tanti interventi e dalla partecipazione di numerosi delegati anche di Paesi come il Ciad, il Senegal, i Paesi Arabi o persino il Mali”.

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