bianco enzo2Il sindaco di Catania, che è anche presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, lo ha detto al termine della Conferenza Unificata Stato-Regioni e Stato-Città svoltasi a Roma. “Solo a Catania dall’inizio dell’anno 69 allerta meteo”. Il riordino partirà subito grazie a un tavolo tecnico che dovrà rivedere il sistema di allertamento per evitare scaricabarile che provocano allarmismi e sprechi di risorse.

“C’è la disponibilità del governo ad avviare un lavoro congiunto con Regioni ed enti locali per omogeneizzare a tre gli allerta meteo in tutte le Regioni”.

Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco, che è anche presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, al termine della Conferenza Unificata Stato-Regioni e Stato-Città svoltasi a Roma.

“Abbiamo espressamente richiesto, ha detto Bianco, che questo riordino parta subito. Nella riunione di oggi, chiesta già in febbraio dall’Anci, abbiamo convenuto che il sistema di allertamento va rivisto. Il dipartimento della Protezione civile già oggi ha illustrato un documento che ora dovrà essere approfondito per poi passare a una approvazione ufficiale”.

“Tutta l’Italia ormai, ha continuato Bianco,  si trova periodicamente sotto allerta meteo, ma alcune regioni prevedono tre tipi di allerta, altre quattro, altre addirittura cinque. Questo provoca confusione e uno scaricabarile, per paura di incorrere nell’abuso d’ufficio, che ricade sull’ultimo anello istituzionale ovvero i Comuni. Partirà quindi un tavolo tecnico sulla bozza presentata dalla Protezione civile e le decisioni saranno prese in maniera condivisa da tutti i livelli di governo interessati”.

“La nostra richiesta  ha concluso Bianco è che si faccia presto, se possibile entro la fine di quest’anno o al massimo all’inizio del 2016. Ricordo che dall’inizio anno, solo a Catania, ci sono stati 69 allerta meteo. E’ una situazione che crea allarmismo e spreco di risorse perché a ogni allerta, vera o presunta, i Comuni devono mettere in reperibilità centinaia di persone, con un costo enorme in termini economici”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *