D'Anna_Nicolosi_LaRosaValutare, stimare, dare un valore, in una sola parola Estimo. Cosa significa esattamente? Cosa fare per valutare una casa o un terreno? Come si è evoluta nel tempo questa disciplina? Come fanno all’estero? È questo l’argomento principe dell’incontro “Estimo Italiano e standard internazionali” organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della Provincia di Catania in collaborazione con l’istituto di istruzione secondaria superiore “Napoleone Colajanni” di Riposto. Si tratta del quarto incontro dell’anno sull’Estimo organizzato dal Collegio, frutto di una serie di convenzioni siglate con gli istituti scolastici della provincia di Catania per rispondere a diversi obiettivi, primo tra tutti creare un rapporto di collaborazione tra le parti.

Formazione, promozione e sensibilizzazione sono le tre parole chiave degli incontri. Formazione per studenti, docenti e professionisti per superare il gap informativo e procedurale che esiste tra ciò che si studia sui libri e che mette in primo piano la vecchia dottrina italiana sull’Estimo basata sulla valutazione pressoché soggettiva del professionista, e la nuova dottrina internazionale basata sugli standard. È una dottrina che in Italia ha cominciato ad affermarsi dal 2000 con l’introduzione del codice sulle valutazioni immobiliari di Tecnoborsa, ma in effetti non trova grande spazio nei piani di studio emanati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Non tanto nelle scuole medie superiori in cui è stata inserita la materia sin dalla riforma dell’istruzione del 2010, seppure avrebbe bisogno di maggiore approfondimento, quanto nei piani di studio universitari. Promozione e Orientamento della categoria dei geometri, sempre più sminuita, è il secondo obiettivo. Terzo intento è la Sensibilizzazione verso gli studenti già iscritti ai Cat, i vecchi istituti per geometri oggi istituti di Costruzione, Ambiente e Territorio, perché si appassionino sempre più alla professione; verso le famiglie e l’opinione pubblica per marcare il peso specifico e il valore aggiunto di un servizio di qualità da parte di un professionista e in fine, verso i professionisti stessi che devono sempre aggiornarsi per non rimanere indietro rispetto alle norme e ai colleghi. “Il geometra è un bel mestiere, avete fatto un’ottima scelta” dice Cinthia D’Anna, dirigente scolastico I.I.S.S. Nautico-Geometra-Professionale di Riposto ai ragazzi delle classi quarte e quinte che insieme ai professionisti e ai docenti hanno partecipato al seminario.

“Incentivare i ragazzi a livello pratico è il modo migliore per fargli toccare con mano le bellezze ma anche le difficoltà della nostra professione che esiste da sempre, ma che al contempo è anche in continua evoluzione”, dichiara Paolo Nicolosi, presidente del Collegio dei Geometri e geometri laureati della provincia di Catania, che ha aperto i lavori insieme alla dirigente D’Anna e il vice presidente del Collegio Pippo La Rosa. “Il geometra è molto più importante di quanto si pensi perché figura necessaria per la quasi totalità della vita sociale privata e pubblica”, come afferma Paolo Nicolosi. Ormai da anni – continua – abbiamo deciso di fare degli interventi mirati a legare mondo studentesco e docenti con professionisti perché la nostra è una professione da amare e per farlo davvero bisogna metterci le mani dentro. Cerchiamo di darvi questa possibilità”, conclude.

Il seminario si è articolato in due sezioni: una storica e una pratica. È Giovanna Calvo, docente di Estimo dell’istituto “Napoleone Colajanni” ad occuparsi della prima parte, sottolineando quanto antico sia questo mestiere ma soprattutto le evoluzioni a cui è soggetto. Ha quindi fatto un excursus che dalla scuola di Estimo italiana arriva negli anni 2000 alla standardizzazione. Si passa così da una concezione abbastanza soggettiva della valutazione da parte del professionista, fondata sull’Expertise, le cui relazioni erano spesso caratterizzate da frasi quali “in base all’esperienza acquisita”, “su giudizio personale” o “si pensa”, ad una valutazione più oggettiva perché fondata su standard comuni a tutti. “È l’impronta ecologica degli anni 60-70 che da la spinta giusta verso la standardizzazione e un’ulteriore spinta è stata data dagli accordi di Basilea” ha spiegato la docente. Della parte più tecnica ovvero di capire concretamente attraverso degli esempi e attraverso le richieste che gli enti, le aziende e le banche fanno ai professionisti per una stima reale e oggettiva, sono stati i geometri Giovanni Rubuano e Riccardo Zingale, componenti del gruppo di lavoro “Estimo ed Attività peritale” del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Catania. Esempi pratici, concreti, che fanno capire come effettivamente il professionista si muove per una stima accurata. “C’è bisogno di questo dal momento in cui la vita reale chiede cose diverse da quelle fornite dalla scuola dove in circa il 95 per cento dei casi non si da il giusto spazio allo studio degli standard”, dichiara Rubuano. Zingale gli fa da eco: “Oggi le banche e non solo ci chiedono dati oggettivi, chiari, uguali a tutti i livelli e per tutti perché la globalizzazione ha un impatto sulla vita reale e questo ne rappresenta un aspetto”.

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