cartelloni pubblicitariSarà istituito dall’assessore Valentina Scialfa a seguito dell’approvazione da parte della Giunta comunale di una delibera d’indirizzo politico su questo argomento. Il Comitato potrà decidere di oscurare certi manifesti

 Un Comitato di vigilanza che recepisca le segnalazioni sui casi di pubblicità cartellonistica offensiva e, se è il caso, oscuri i manifesti, sarà istituito dall’assessore alla Scuola, Diritti e Pari Opportunità, Valentina Scialfa a seguito dell’approvazione da parte della Giunta comunale di una delibera d’indirizzo politico su questo argomento proposta proprio dall’Assessore.

Il Comitato, intersettoriale e formato da personale interno all’Amministrazione, dovrà valutare il contenuto del messaggio e, se ritenuto non aderente ai principi espressi nella deliberazione che fissa alcuni punti fermi, decidere le azioni più opportune consentite dalla normativa in vigore per determinarne l’oscuramento.

“Ci rendiamo conto – ha spiegato l’assessore Scialfa – delle difficoltà che si incontreranno nel tentativo di raggiungere il nostro obiettivo a causa degli strumenti non efficacissimi offerti dalle leggi, ma crediamo molto nelle possibilità di crescita culturale dei singoli, specie se stimolata da azioni pubbliche intraprese dal comitato e dal dibattito che ne potrà scaturire. D’altra parte sin dal mio insediamento ho cercato di promuovere la parità di diritti e combattere le discriminazioni di ogni tipo. Considero infatti centrale la tutela e promozione della persona contro ogni forma di sopraffazione e violenza”.

I messaggi pubblicitari, veicolati tramite impianti di cartellonistica di proprietà sia privata sia comunale, si trovano in luoghi pubblici e, sono quindi visibili anche a soggetti più sensibili come bambini e adolescenti, i quali non devono essere urtati da immagini violente o degradanti.

Al Comitato potranno essere segnalati messaggi o immagini che rappresentano atti di violenza fisica e morale, o che veicolano o giustificano, in forma diretta o indiretta, discriminazioni tra uomo e donna, anche attraverso l’uso di stereotipi, per appartenenza etnica, orientamento sessuale, abilità fisica e psichica, credo religioso.

Nel luglio scorso, durante un incontro con le rappresentanti delle associazioni di genere e dei centri antiviolenza, era stata annunciata l’adesione di Catania alla rete delle “ Città Libere”, un progetto nato per il contrasto alla pubblicità sessista.

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