L’Assessore alla Cultura della Regione Calabria e Coordinatore della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni Mario Caligiuri, intervistato dal quotidiano on line “Ilgiornaledellarte.com”, ha spiegato il senso e il valore dell’approvazione delle “Linee guida sul rapporto tra pubblico e privato” da parte della Conferenza dei Presidenti delle Regioni. “Adesso – ha detto – abbiamo in mano uno strumento che può rappresentare una svolta per valorizzare il patrimonio culturale italiano, sopratutto in una fase di ristrettezze dei bilanci pubblici”. Dopo più di un anno di confronto tra la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e l’associazione “Civita”, che rappresenta alcune tra le più importanti aziende private italiane che investono in cultura, è emerso che gli attuali strumenti legislativi e fiscali non assicurano un’efficace collaborazione tra pubblico e privato nella valorizzazione dei nostri tesori culturali. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha varato un testo che ha individuato ruoli ed esigenze sia del settore pubblico che di quello privato. In tale documento, e’ stato analizzato il quadro normativo e fiscale sia nazionale che regionale, evidenziando le criticità e formulando proposte con l’obiettivo di creare una nuova e proficua forma di collaborazione. Caligiuri ha inoltre evidenziato come “sia imprescindibile valutare le richieste dei privati, tendenti a un cambio di mentalità per passare da una logica di puro finanziamento degli eventi a un approccio di coprogettazione sugli obiettivi dell’attività culturale”. Ai 7 tavoli tecnici e politici che si sono svolti hanno partecipato, coordinati da “Civita”, anche Enel, Trenitalia, Compagnia San Paolo, Autostrade, Listone Giordano. I privati chiedono l’introduzione di elementi di ritorno, anche morali, e non solo di immagine ed economici. Serve anche una migliore disciplina delle sponsorizzazioni che equipari le spese culturali a quelle pubblicitarie”. Caligiuri, infine, si è detto certo che “se venissero attuati i suggerimenti proposti dalle linee guida, si verificherebbero cambiamenti radicali nella promozione dei beni e delle attivita’ culturali perché potrebbero essere coinvolti a pieno titolo anche i privati e non più in modo marginale”. g.m.

 

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