bovalino municipioUna meravigliosa canzone cantata da Charles Aznavour recitava: “Comè triste Venezia, soltanto un anno dopo, com’è triste Venezia se non si ama più”. Ecco queste poche parole rispecchiano il triste e cupo sentimento che oggi pervade l’animo di ogni bovalinese che ogni giorno deve assistere ad episodi ed eventi che sconvolgono, non poco, il normale vivere quotidiano della cittadina jonica. Però ciò che in questo particolare e delicato momento colpisce di più, è che ultimamente si continua a parlare di Bovalino principalmente per episodi che interessano le Istituzioni (come il Municipio per esempio), quelle istituzioni che invece dovrebbero essere al fianco del contribuente per assisterlo, servirlo e gratificarlo. Dopo l’episodio dell’invio e del successivo lavoro condotto per ben sei mesi dai commissari della “commissione d’accesso” inviata dalla Prefettura di Reggio Calabria con lo scopo di verificare la eventuale presenza di elementi per una possibile ipotesi di infiltrazione mafiosa (che comporterebbe di conseguenza, l’immediato scioglimento del consiglio comunale)

Oggi, purtroppo, si è assistito ad un altro episodio, preoccupante nella dinamica di svolgimento, che ha visto al centro dell’interesse ancora una volta il palazzo comunale. Infatti, verso le ore 14, alcune autovetture della Polizia di Stato ed agenti del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza sono giunte a sirene spiegate sulla piazza Camillo Costanzo (dove ha sede il Municipio) e si sono posizionate davanti alla porta d’ingresso compiendo poi un vero e proprio blitz negli uffici dei piani superiori. Sembrerebbe che alcuni di questi siano stati passati al setaccio, come d’altronde lo sono state anche alcune abitazioni di dipendenti comunali. Da brevi notizie che si sono poi divulgate in paese, sembrerebbe che oggetto delle perquisizioni sarebbero stati i carteggi relativi alla concessione di suoli cimiteriali realizzati nella parte di nuova costruzione del cimitero cittadino. L’intervento predisposto dalla Polizia, da quanto è dato sapere, è scaturito dalla denuncia presentata nei giorni scorsi dal Sindaco della cittadina jonica, Tommaso Mittiga al quale, gli uffici della segreteria, avevano rappresentato delle incongruenze riscontrate in alcune richieste di concessione di suolo presentate da privati cittadini. Subito dopo, anche perchè era in corso un funerale all’interno dell’adiacente chiesa di San Nicola di Bari, si sono formati diversi capannelli di persone che cercavano di capire il motivo della presenza delle autovetture delle forze dell’ordine. Le notizie, arrivavano frammentate, ma lo stupore e il malessere generale per questo stato di cose era palpabile nell’aria. (di Pasquale Rosaci)

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