commissione-straordinaria-liquidatrice-a-bovalino-770x439_cL’emergenza  sanitaria che prima riguardava solo le “zone rosse” del nord Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), da ieri interessa tutto il territorio della penisola, infatti, ieri sono entrate in vigore le norme contenute nei DPCM datati 8 e 9 marzo 2020; prescrizioni e divieti dettagliatamente contenuti soprattutto all’interno dell’art. 1 e che riguardano le principali misure da adottare al fine di evitare il diffondersi del COVD-19, meglio noto come coronavirus.

Quindi, a partire dalle ore 18 di ieri sera, oltre a tutte le prescrizioni di carattere igienico-sanitario e quelle riferite alla mobilità delle persone contenute dei due DPCM già emanati, c’è stato: l’abbassamento delle saracinesche dei bar;  la regolamentazione del flusso all’interno dei supermercati che si sono organizzati in maniera diligente con personale preposto munito di guanti e mascherine; ristoranti e pizzerie che da stasera osserveranno lo stesso orario di apertura e chiusura dei bar (ore 6-18), salvo poter operare con il solo servizio a domicilio. Nel corso della mattinata si è appreso che anche altre attività commerciali, come per esempio i barbieri ed i parrucchieri, hanno deciso di autoregolamentarsi tenendo chiusi i negozi fino a data da destinarsi.

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Come si può ben immaginare, quindi,  è stata un giornata surreale, piazze e strade quasi deserte, usi ed abitudini di ognuno hanno lasciato il posto al buon senso ed alla tolleranza, consentendo così di agevolare il compito di chi si sta impegnando fino allo spasimo per garantire la salute pubblica, è il caso dei tanti medici, degli infermieri, dei volontari della protezione civile e delle tantissime associazioni, delle forze dell’ordine e delle forze armate, ma anche dei tanti amministratori che con l’esempio ed il buon senso stanno dirigendo le operazioni di salvaguardia della salute pubblica al fine di poter vincere questa difficili battaglia contro un nemico quasi del tutto sconosciuto. C’è da dire, infine,  che, tutto sommato, la popolazione ha risposto in maniera positiva alle sollecitazioni ricevute e pian piano si sta rendendo conto che l’unico modo per uscirne fuori è proprio quello di osservare alla lettera le prescrizioni igienico-sanitarie ricevute.

Proprio stamani, il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, ha diramato un videomessaggio dove ha raccomandato ai propri cittadini di non farsi prendere dal panico perché la situazione è sotto controllo da parte di tutti gli organismi scesi in campo e che la battaglia, anche se dura, sarà certamente vinta se si avrà cura di osservare nei minimi dettagli le precauzioni raccomandate, soprattutto quella di rimanere in casa il più possibile, ancor più se si ha la sensazione di avere qualche sintomo da contagio, in tal caso -ha raccomandato- è di vitale importanza contattare immediatamente i numeri telefonici ormai già noti (numero di pubblica utilità 1500; numero regione Calabria 800 76.76.76; 112 e 118 solo se necessario). Nel suo messaggio, il Sindaco, ha anche reso noto di aver emesso, a seguito di apposita comunicazione dell’Asp di Reggio Calabria-Dipartimento prevenzione ed igiene pubblica, numerose notifiche di “messa in quarantena” con sorveglianza attiva valida 14 giorni per i cittadini di rientro da altri territori nazionali. Confermata, inoltre, l’assoluta sinergia con tutte le Istituzioni civili e sanitarie e le forze dell’ordine al fine di identificare coloro che hanno fatto rientro sul territorio comunale nei 14 giorni precedenti l’emanazione del DPCM dell’8 marzo 2020; infine, si è appreso, che il mercato settimanale alimentare e non alimentare, in svolgimento generalmente nella giornata di sabato, è stato sospeso.

(Pasquale Rosaci)

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