piazza bovalinoE’ facile intuire che i problemi ed i mal di pancia di Bovalino e dei bovalinesi non sono nuovi ma vengono da lontano, da molto lontano. Vengono soprattutto da errori di gestione amministrativa madornali commessi negli ultimi 20 anni o forse piu’, che in coincidenza con la crisi finanziaria globale scoppiata nel 2008, hanno finito per presentare il conto negli anni immediatamente successivi fino a giungere ai giorni nostri. La colpa più grave è quella di aver perso completamente di vista il valore dello “spazio pubblico” e del “bene comune”, infatti sono anni che non si progettano, e quindi non si realizzano, piani urbanistici e programmi concreti che interessano il sociale, la cultura, il turismo, l’impresa ecc.., e ciò è purtroppo testimoniato senza ombra di smentita dalle precarie condizione in cui versa oggi il paese. In particolare, come si fà a non capire che lo spazio pubblico è il cuore pulsante della qualità e della sostenibilità urbana di un comprensorio e richiede, oltre che manutenzione ordinaria anche capacità progettuale, sviluppo di programmi infrastrutturali ed investimento di risorse assolutamente indispensabili per la realizzazione di una corretta ed oculata politica amministrativa ?, questo richiamo vale non solo per chi ha avuto la responsabilità dell’Ente nel recente passato, ma vale un po’ per tutte le componenti sane del paese che, evidentemente, in tutti questi anni non sono stati capaci di aggregarsi sinergicamente per favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale di Bovalino. E’ ormai risaputo che per puntare dritti alla crescita della qualità della vita di un territorio è necessario avere cura delle strade, dei parchi, dei monumenti e del decoro urbano nel suo insieme, tutti elementi di prioritaria importanza da cui non si può assolutamente prescindere al fine di potersi confrontare poi con le altre realtà locali ben più virtuose ed è qui, purtroppo, che il paese evidenzia notevoli ritardi e carenze sia dal punto di vista organizzativo che gestionale. In questo contesto non è esente da colpe la “politica” che risente, probabilmente, delle inquietudini (soprattutto giudiziarie) e delle incertezze portate alla luce in questi ultimi anni sia a destra che a sinistra, e che quindi si muove in maniera camaleontica come se agisse su un campo di battaglia minato dove ha valore ed importanza solo uscire indenni dal conflitto …comunque esso vada !, non importa da che parte e con chi si stà, conta solo venire fuori al momento opportuno per potersi garantire “la poltrona” andando in barba ai problemi del paese ed alle esigenze della gente. Ed in effetti è quello che stà accadendo anche adesso (con qualche eccezione), perchè avvicinandoci a piccoli passi verso le elezioni amministrative che probabilmente si avranno a fine anno, o peggio ancora nella primavera del 2017, chi è rimasto volutamente (?) ai margini della vita sociale ed amministrativa dell’Ente astenendosi dal fornire una collaborazione attiva e fattiva allo stesso tempo, comincia ora e solo ora attraverso interviste sui media, rievocazioni di antichi splendori di un tempo passato e presentazioni di opere varie, ad uscire allo scoperto tentando di cavalcare anche l’onda mediatica rappresentata dalla recente legittima protesta dei cittadini fortemente delusi ed allarmati dai provvedimenti urgenti che interessano la collettività, provvedimenti che purtroppo tardano ancora ad arrivare. E’ in pratica il solito modo becero di fare politica da bar, dove il trasformismo italico la fà da padrone, e anzichè guardare avanti e lontano per favorire lo sviluppo e la crescita del territorio ci si volta indietro per cercare di trovare ancora una volta quel consenso artefatto che altrimenti non si avrebbe. (Pasquale Rosaci)

 

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