(Foto dal web) – I siti di archeologia industriale del paese restano non fruibili per i molti turisti che stanno giungendo in questo periodo. E se ne lamentano perché lasciano incompleta la visita dopo il monastero di San Giovanni Theristis, il centro storico e la cascata del Marmarico. La fonderia Fieramosca, di località Argalia, è inaccessibile per la presenza di erbacce. Un pericolo, anche, perché le radici penetrano nelle antiche strutture, rendendole precarie. Poi, la bocca di miniera Noceto che si può osservare solo dall’esterno perché il cancello è perennemente chiuso.

Sulla vicenda interviene il capogruppo di minoranza in consiglio comunale, Ivan Leotta: «Ho già informato il sindaco, Felice Valenti, la settimana scorsa della situazione in cui versa il sito che è parte integrante della rete ecomuseale del Comune di Bivongi e, nella fattispecie la strada del vecchio cimitero che porta alla bocca di miniera Noceto. È invasa da vecchie carcasse di vario genere e dall’erba alta lungo i margini. Cosa più grave, il sito è chiuso e non fruibile ai turisti. Una settimana fa era in visita a Bivongi una scolaresca di Stoccarda che non è potuta entrare. Questa mia dichiarazione non è animata da nessuna polemica ma, vuole essere da pungolo e stimolo all’attività amministrativa affinché questi siti siano accessibili».

Siti che lo scorso anno destarono la meraviglia di Francesco Prosperetti, direttore regionale ai beni culturali e paesaggistici, in visita ispettiva nella vallata dello Stilaro, che disse: «Ho visto dei posti meravigliosi. C’è solo da rammaricarsi perché questi luoghi non sono valorizzati come meritano. Di ciò che ho visto, non mi è piaciuta la mancanza di una chiara idea di gestione e di uso di questi siti perché nel Sud c’è l’idea che la valorizzazione del bene culturale si esaurisca nell’atto del recupero del restauro. Bisogna necessariamente gestirli, farli usare alla cittadinanza, ai turisti mettendoli a disposizione di quel pubblico per il quale sono stati restaurati e recuperati».(u.f.)

Gazzetta del Sud del 6 giugno 2012 – Foto da minube.it

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