bambini scuoleIl Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha emanato l’8 gennaio scorso una circolare contenente “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non Italiana”. La circolare mette in evidenza alcune criticità, quali: – l’incidenza di dispersioni, abbandoni e ritardi, che caratterizza l’itinerario scolastico degli alunni provenienti da un contesto migratorio; – la conoscenza della lingua italiana, talora assente o padroneggiata a livelli di competenza notevolmente differenti; – il possesso della “nuova” lingua più come spontaneo registro utile alla “comunicazione” quotidiana che non come strumento per lo studio; – la necessità di prevedere anche percorsi formativi differenziati, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado; – la presenza di culture diverse all’interno delle comunità straniere e il loro impatto con la cultura italiana. A fronte di tali criticità, per dare risposte tempestive, la circolare, stabilisce che: il numero degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti; il limite del 30% entra in vigore dall’anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: è introdotto a partire dal primo anno della scuola dell’infanzia e dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e di II grado; il limite del 30% può essere innalzato, con determinazione del Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri già in possesso delle adeguate competenze linguistiche; il limite del 30% può essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri per i quali risulti una padronanza della lingua italiana non sufficiente ad una compiuta partecipazione all’attività didattica.

Fonte: governo.it

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