Antonino MantineoIn merito a notizie stampa relative alle azioni PAC e al potenziamento del dipartimento dei Servizi sociali , l’assessore alle politiche sociali, Nino Mantineo, evidenzia in una nota che “La comunicazione inoltrata per via <riservata> al Sindaco, al Segretario Generale e all’Assessore alle politiche sociali, che tante polemiche politiche e sindacali sta sollevando, merita qualche riflessione e puntualizzazione. Distinguerei, preliminarmente, due questioni che essa, solleva. La prima è quella delle azioni PAC (Piano azione e coesione sociale), finanziate con decreto del Ministero datato 7 luglio 2014. Le due azioni presentate dal Comune di Messina, capofila del Distretto socio-sanitario D26, ed approvate dal comitato dei sindaci dello stesso Distretto, prima di essere inoltrate al Ministero, sono relative ad un potenziamento del servizio di assistenza agli anziani non autosufficienti, attraverso i servizi di Assistenza domiciliare e di Assistenza domiciliare integrata (ADI). L’altra azione mira ad una implementazione dei servizi all’infanzia  del nostro Comune, ampliando l’offerta resa dagli asili di Camaro e di S. Licandro. Le azioni finanziate ammontano ad oltre 4 milioni e 500 mila euro. Di questa capacità mostrata nel captare risorse nazionali e comunitarie dovremo chiedere scusa e ciò comporta che venga dimesso chi politicamente si è assunto la responsabilità di ridare credibilità al Comune nell’ambito dei sindaci del distretto i quali, invece, in quest’anno hanno incoraggiato e sostenuto questa azione politica-amministrativa finalizzata a riprendere credibilità e capacità rispetto all’Amministrazione regionale, compromessa dai ritardi e dalle inefficienze che avevano caratterizzato la nostra città per troppo tempo? Non è di questo che ci dobbiamo preoccupare, né di quanti non hanno smesso in questi mesi di porsi come profeti di sventura o, peggio, come tribunali del popolo pronti ad individuare nemici ad ogni angolo, soprattutto se si tratta di amministratori che non appartengono a famiglie e a gruppi politici addomesticati, quelli che hanno portato la nostra città al degrado e alla desertificazione sociale ed economica. Mi preoccupo piuttosto di dare continuità a queste come a tutte quelle azioni, attività e scelte che dovranno concretamente mostrare la nostra città come solidale, normale nella qualità dei servizi resi, trasparente e capace, dentro la crisi di reinventare le risposte più idonee alla popolazione, soprattutto alle fasce sociali più fragili. E ciò con l’aiuto di tutti e delle forze vive che pure esistono e hanno solo bisogno di costituirsi massa costruttiva e propositiva. Merita, dunque, una prima risposta che rendiamo a coloro che sotto la spinta dell’allarme lanciato dal dott. Bruno, dirigente del dipartimento dei Servizi sociali, hanno ritenuto che niente voglia o possa cambiare. Ritengo che almeno due soluzioni e non alternative, ma concorrenti vanno sicuramente cercate per non permettere che si perdano i finanziamenti, cui mai ho creduto si possa rinunciare, né nell’avvio di tutta la procedura, complessa della programmazione, né ora che il finanziamento è stato notificato. E da questo risultato si deve partire. La questione delle azioni che pure sono finanziate per intero è posta da un anticipo dato dal Ministero su tutte le azioni che è solo del 5% sul totale del finanziamento. Io stesso, con gli amministratori delle città metropolitane, Palermo e Catania, nonché con gli amministratori di tanti comuni siciliani, abbiamo sollevato la questione in tutte le sedi, all’Autorità di Gestione che ha una funzione di controllo e di erogatore delle risorse, anche durante l’incontro convocato dal Presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, a Catania in data 28 luglio 2014. Basterebbe che l’anticipazione fosse pari almeno ad un terzo, se non al 50% dell’importo, per permettere ai Comuni e ai Distretti, non solo di avviare le procedure ma di attuare le attività, fermo restando che la soluzione di rendicontare via via tutte le spese, è necessaria in quanto come comunicato dal Ministero il saldo di tutto il finanziamento si ottiene alla conclusione delle stesse. La questione con i colleghi assessori di Catania e Palermo l’abbiamo posta anche all’Assessorato Regionale al welfare e alla dirigente generale, dott.ssa Bullara. Lunedì prossimo attendiamo indicazioni. La soluzione di ottenere un’anticipazione di cassa o di tesoreria dal Comune di Messina non appare di facile applicazione, sebbene io stesso ritenga che anche su questo versante me per primo e tutta l’Amministrazione abbiamo il dovere di valutare tutti gli effetti: così se anche ben si conosce la difficile situazione finanziaria in cui versa il nostro Ente, ragione ulteriore per uscirne fuori è quella di potenziare la capacità dello stesso di ricorrere a finanziamenti <esterni> per diversificare le fonti di finanziamento dei servizi comunali. E questa strada rimane obbligata se si vuole rendere il nostro Comune capace da qui in avanti di cogliere tutte le opportunità che deriveranno dai Fondi comunitari, prima che da quelli statali o regionali che, invece, si vanno riducendo a livelli minimali. Vi sono, quindi, queste e ancora altre alternative, per dare corso, senza indugi al finanziamento dei PAC, perché non si dimentichi abbiamo un decreto di finanziamento registrato e certo. Questo è il tempo delle sfide da perseguire, senza arrendersi. Certo, viste alcune reazioni di parte sindacale o politica se la questione che anche qui ho voluto richiamare mi chiedo se non sia il caso che tutti insieme, come fatto dall’Anci, e da me stesso in quella sede, si segnali l’anomalia di un finanziamento finalizzato a creare legami e coesione sociale che, però, riduce a zero, la possibilità dei Comuni siciliani in difficoltà finanziarie, di operare e gestire nell’ottica di migliorare ed innovare servizi con fondi non comunali che risultano, nei fatti, poco accessibili. Nessuna rinuncia, quindi, neppure dopo l’allarme del dott. Bruno. Questi sollevava, pure l’esigenza di potenziare il dipartimento dei Servizi sociali e da questo punto non posso che condividere la sua richiesta e da Assessore con delega al Personale ritengo che la macchina amministrativa complessivamente vada pure migliorata nell’ottica di ridurre inefficienze, ma anche di potenziare settori vitali per la Pubblica amministrazione e il settore dei servizi sociali è uno di questi. Credo, altresì, importi alla pubblica opinione sapere che il Dipartimento si debba organizzare in modo più efficiente, efficace e trasparente a partire dal personale che oggi vi lavora, non facendolo direttamente ed esclusivamente, dipendere dall’arrivo di nuovo personale. In questo senso molto si può fare sia per migliorarne le performances e fare emergere e migliorare le competenze e sensibilità umane  professionali. Ma questo è obiettivo che politicamente, anche con l’aiuto del Dirigente e di tutto il personale, credo possa a breve produrre i suoi risultati. Non dimenticando quei risultati che, è bene ribadirlo, non tutti forse hanno potuto intravedere ma che pure si sono raggiunti in modo silenzioso, ma efficace e concreto: l’avvio dei bandi di gara della vecchia programmazione sociale di un decennio fa, mai iniziati; la nuova programmazione del piano di zona 2013-2015; e poi la gestione difficile dei migranti; il progetto Home care premium, finanziato dall’INPS, per dipendenti delle Pubbliche amministrazioni; l’avvio del progetto <asilo aziendale> finanziato ed avviato ad esecuzione. Tanto ancora rimane da fare. Non serve, però, a questa nostra città ritenersi la capitale di tutti i difetti e di tutte le inefficienze e convincersi che nulla possa cambiare. Non mi annovero tra questi. Resto, invece, convinto che abbiamo avviato anche per mio impulso una nuova stagione e lo dimostra anche il credito ottenuto con il finanziamento PAC attribuito alla nostra città. Lo difenderemo e non saranno le sole risorse finanziarie che sapremo captare a partire dalla nuova stagione che da qui a qualche mese si aprirà sull’utilizzo dei fondi strutturali. Ci serve la caparbietà che è vero segno di intelligenza politica e amministrativa; così che, di fronte alla difficoltà, bisogna sapere trovare le soluzioni, in primo luogo questo compito, almeno dal punto di vista amministrativo e organizzativo compete ai Dirigenti. Alle forze politiche, sindacali e sociali, raccomanderei di concorrere alla coesione e non alla disperazione sociale. Uniti in comuni obiettivi si guadagna la credibilità che questa città e la sua gente tutta si merita”.

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