Resta in vigore solo l’esenzione del ticket ecopass, del costo di 1 euro ad autovettura, che però in molti casi non viene neanche richiesto dalle compagnie di navigazione. Da 32 a 37 euro. La tariffa di Caronte e Tourist, per attraversare in auto lo Stretto, era evidentemente considerata troppo bassa e così la compagnia di navigazione ha deciso di aumentarla in un solo colpo di ben 5 euro, ai quali va aggiunto 1 euro per ogni passeggero a bordo. Gli unici che possono usufruire di una certa convenienza sono coloro i quali hanno la necessità di fare andata e ritorno nella stessa giornata (stesso prezzo, 37 euro) o nell’arco di tre giorni (42 euro). Per tutti gli altri, nessun vantaggio nel biglietto di andata e ritorno. Fare un biglietto di andata e ritorno nell’arco di 90 giorni ha un costo di 73 euro, appena un euro in meno rispetto al costo di due biglietti di sola andata, ed è quindi poco utile. Non esistono vie di mezzo. Dai 3 giorni si passa ai 90, con la conseguenza che fermarsi su una sponda dello Stretto per 4 giorni è equiparato a fermarsi a 90 giorni, stesso prezzo.

 Non va meglio con Bluferries, le Ferrovie dello Stato. 36 euro sola andata, 42 euro per l’andata e ritorno entro 3 giorni, 67 euro per l’andata e ritorno entro 90 giorni. Ma qui c’è la grossa incognita degli orari che devono essere in coincidenza con quelli dei treni. Se un vettore ferroviario porta ritardo, anche la nave ritarderà la partenza.

 Nessuna agevolazione, poi, per i residenti delle province di Messina e Reggio Calabria, se non l’esenzione del ticket ecopass, del costo di 1 euro, i cui proventi sono suddivisi al 65 % per il Comune di Messina ed al 35 % per quello di Villa San Giovanni. Ticket che, tra l’altro, secondo diverse segnalazioni giunte in redazione, spesso le compagnie non chiedono e il tutto è affidato ai controlli sporadici degli ausiliari del Comune. La convenzione in atto, invece, prevede che “Il personale delle società dovrà informare l’utente che, senza tagliando, verrà applicata una sanzione pari a 74 euro”. Si legge inoltre: “Dei controlli si occuperà il Comune attraverso l’impiego di ausiliari del traffico dell’Atm e di agenti della Polizia municipale (previsti presidi fissi agli imbarcaderi)”. Agli imbarcaderi, però, i presidi fissi non ci sono e molti il ticket d’attraversamento, introdotto per “rimborsare” i messinesi per i disagi derivanti dal continuo passaggio dei tir in città, non lo pagano.

 Tempostretto.it – (Marco Ipsale)

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