A notarlo sono stati dei pescatori dello Stretto. I maggiori conoscitori di queste acque, stamattina hanno notato tra il loro pesce una specie che non avevano mai visto. E dopo anni di pesca nello Stretto, dove si passa dalle balene ai pescecani, se non hai mai visto un pesce che ti ritrovi nelle lenze, qualcosa non quadra. Così l’hanno segnalato alla Guardia costiera di Messina che ha potuto verificare di cosa si trattasse. Quel pesce di 35 centimetri è il “pesce palla argenteo”, un pesce particolarmente velenoso. Appartiene alla famiglia dei Tetraodontidi, e la sua pelle, il fegato e gli organi riproduttivi contengono una sostanza altamente tossica (la tetradotossina), che se ingerita determina l’arresto degli impulsi nervosi, conducendo anche a paralisi totale, blocco della respirazione e in alcuni casi a morte per soffocamento. Si tratta di una specie diffusa soprattutto nelle fasce tropicali ed equatoriali degli oceani Atlantico e Pacifico. Dall’oceano allo Stretto ma in realtà il pesce palla ha già raggiunto la Sicilia: “Altri avvistamenti del pesce palla sono avvenuti negli ultimi anni in Sicilia, ma nella zona di Siracusa”, spiega Adriana Profeta, biologa marina del Cnr. E continua: “In realtà la carne potrebbe anche essere mangiata. Il problema è che in pochissimi possono riuscire a pulire il pesce senza toccare il fegato. Ci riescono solo pochi maestri di Sushi, il pesce palla è infatti mangiato in Giappone. Ma anche loro possono sbagliare. Non dipende, infatti, solo dalla maestria nel tagliarlo e pulirlo, troppi altri fattori possono determinare la contaminazione della carne da parte del veleno contenuto nel fegato e negli altri organi. Un veleno a tutti gli effetti molto potente” (Manuela Modica)
Fonte: La Repubblica Palermo.it