Dia ReggioAggressione ai patrimoni mafiosi: sequestrati e confiscati dalla Dia di Reggio Calabria beni per un milione e mezzo di euro ad un condannato definitivamente per associazione mafiosa. La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha proceduto al sequestro ed alla confisca di beni immobili personali e societari nei confronti del noto collaboratore di giustizia, Fiume Antonino, di 50 anni, nativo di Reggio Calabria.

 La misura ablativa è stata disposta con provvedimento emesso dalla Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria – Prima Sezione Penale – in sede di esecuzione della pena, ai sensi dell’ art. 12 sexies del D.L.vo n. 306/1992, su specifica richiesta avanzata dalla locale Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta degli accertamenti patrimoniali svolti dal Centro Operativo DIA di Reggio Calabria.

Il Fiume ha riportato condanne definitive negli anni 2007 e 2009 per i reati di associazione mafiosa, omicidio, favoreggiamento personale nonché per violazione della normativa sulle armi, con sentenze passate in giudicato emesse da vari organi giudicanti reggini. In particolare, il predetto era stato ritenuto un affiliato alla cosca De Stefano, sino a quando non aveva manifestato la volontà di collaborare con la giustizia venendo ammesso allo speciale programma di protezione nell’anno 2003.

La Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria ha motivato il sequestro e la confisca dei beni in capo al predetto, ai sensi della normativa citata, non ritenendo giustificabile la legittima provenienza degli stessi e, soprattutto, ricollegandoli alla presunta pericolosità soggettiva del proponendo nonché ad una evidente sproporzione tra il valore dei beni costituenti il patrimonio del proposto ed i redditi lecitamente dichiarati.

Nelle motivazioni del provvedimento di confisca, infatti, la Corte, recependo integralmente gli esiti degli accertamenti svolti dal Centro Operativo DIA e trasfusi nella richiesta di sequestro e confisca beni avanzata dalla Procura Generale di Reggio Calabria, ha affermato: “…omissis…tenuto conto, altresì, della palese ed obiettiva sproporzione (rispetto alla capacità reddituale di Fiume Antonino e del suo nucleo familiare) del valore economico dei beni oggetto della richiesta di sequestro e confisca, la richiesta avanzata dalla locale Procura Generale deve essere pienamente accolta”.

 Il patrimonio oggetto di sequestro e confisca, ammonta a circa 1.500.000,00 euro, tra cui figurano, in particolare:

• il 50% del capitale sociale e corrispondente quota del patrimonio sociale di una società di capitali con sede in Reggio Calabria, avente ad oggetto l’attività di “costruzione di macchinari ed impianti per l’industria in genere”;

 • 3 appartamenti e 2 magazzini ubicati nel quartiere Archi di Reggio Calabria.

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