Nel corso dell’incontro tenutosi presso la sede della Provincia di Crotone, organizzato dal Parco Nazionale della Sila per presentare il bilancio delle attività svolte e programmate insieme all’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, è intervenuto il Sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, nella veste di promotore dell’Ente per le province di Catanzaro e Crotone della candidatura al Programma MAB dell’Unesco. «A distanza di 40 anni dalla fondazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, un’illuminata ispirazione dell’allora Ministro Giovanni Spadolini, dobbiamo provare ad essere lungimiranti, realizzando una compenetrazione tra mondo politico e mondo della cultura. Due elementi che non possono essere reali e funzionali l’uno verso l’altro senza una vera e profonda interazione. Tengo a ricordare questa grande visione di Spadolini – ha dichiarato Raimondo –, perché quando parliamo di unicità e riserve, parliamo di lasciar favorire dei processi di aggregazione dal basso verso l’alto, per incoraggiare programmi di partecipazione ed interventi basati sulla conoscenza locale. Dobbiamo accogliere la grande sfida di trasformare l’importante patrimonio che, spesso, abbiamo ingiustamente definito minore, relegandolo alla mera funzione di memoria storica e d’identità culturale. In una recente conferenza nazionale, promossa dal Ministero dell’Ambiente per discutere di parchi e green economy, è stata evidenziata l’importanza che il turismo, ed in particolare l’ecoturismo, deve avere nello sviluppo socio-economico delle aree naturali protette e nella conseguente crescita di occupazione giovanile. C’è un enorme potenziale ancora inespresso, che in questo momento di crisi sarebbe scellerato non utilizzare per creare nuovi posti di lavoro. Per sfruttarlo occorre un’azione di sistema più forte e incisiva, che deve prevedere l’ideazione e l’attuazione di una strategia che si prefigge di posizionare sul mercato i Parchi come meta del turismo natura. La Calabria – prosegue il Sindaco di Zagarise – deve affrancarsi dalla preminente immagine di destinazione a vocazione marina o culturale e collegare questi due segmenti a quello altrettanto ricco della montagna. Anche per non imprigionare, con ricadute negative sulla durata della stagione, le opportunità di sviluppo insite nella montagna, contribuendo alla valorizzazione di tutto il patrimonio di ricchezze naturali di cui, invece, dispone il territorio interno. Bisogna sostenere la promozione del turismo scolastico nei parchi, per assolvere pienamente alla promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, oltre che di attività ricreative compatibili. Favorire queste forme di turismo porterebbe anche ad una crescita delle attività economiche e a possibilità di lavoro e occupazione. Bene ha fatto in questi anni la presidenza del Parco della Sila a dare il via ad azioni di promozione del turismo scolastico con l’Ufficio Scolastico Regionale, perché è proprio dalla formazione del senso di responsabilità nei futuri cittadini del domani che bisogna partire». Iniziative pregevoli finalizzate a far conoscere il patrimonio naturale e a promuovere il bene ambientale che va oltre il sistema naturalistico tradizionalmente inteso, sensibilizzando lo studente nei confronti della natura intesa come “risorsa di vita”. «È lampante come le aree protette siano in grado di offrire un’esperienza turistica variegata, dall’esperienza in natura alla scoperta di borghi storici e beni architettonici, di itinerari eno-gastronomici, di tradizioni e prodotti artigianali, oltre che attività didattiche e sportive, in ambienti dove la natura funge da connettivo e da ambientazione. Vi è la necessità, però, – conclude Raimondo – di promuovere ancor di più in rete i valori naturalistici, storici, antropologici, artistici e culturali che si trovano dentro e fuori l’area interna al Parco della Sila, sia per favorire flussi economici a favore dei residenti, sia per contribuire ad una crescita culturale dei giovani e delle popolazioni locali. Bisogna farlo, perché lo sviluppo sostenibile e la green economy sono il futuro».