La presentazione a Mammola del libro di Giovanni Nucera “ReggioNewYork-andataritorno” si è trasformata in una festa dedicata ai tanti emigrati mammolesi sparsi per il mondo. Anche Mammola, piccolo centro preaspromontano dell’alto ionio reggino, famosa per i funghi della Limina, il commercio e la gastronomia dello stoccafisso, ha dato il suo grande tributo umano all’emigrazione. Erano tanti, infatti, I i mammolesi riuniti in piazza, ad ascoltare le storie, le vicende, i successi e le sconfitte di tanti emigrati citati e raccontati nel libro del Consigliere regionale dedicato alle sue missioni istituzionali in terra americana.
La serata ha offerto l’occasione per onorare, un grande emigrato mammolese, presente all’incontro, Domenico Sansalone, che è stato premiato con la consegna di una targa da parte dell’on. Giovanni Nucera.
Portando i saluti dell’Amministrazione cittadina all’evento, il Sindaco di Mammola, Arch.Antonio Longo, ha evidenziato che “questi incontri rappresentano l’occasione per rivedere vecchi amici, ritrovare ricordi perduti, raccontare della Mammola di un tempo scandita dalle stagioni e dai profumi dello stocco e dei funghi, o dal rumore degli antichi mulini ad acqua”
La larghissima presenza di emigrati mammolesi, da anni ormai residenti nel Nord Italia, in Europa negli Stati Uniti e in varie parti del mondo, affascinati dai racconti emersi dal libro dell’on. Giovanni Nucera, hanno fornito l’occasione per una analisi dell’emigrazione a Mammola, “a causa della quale – ha affermato l’assessore alla cultura al Comune di Mammola e Presidente della Pro Loco dr.Giuseppe Agostino – la popolazione residente, in meno di un secolo, si è ridotta di almeno il 60 per cento. Ma all’emigrazione delle braccia oggi abbiamo sostituito l’emigrazione dei cervelli, ben più grave e dannosa della precedente”.
Nella sua dotta relazione il prof. Nicodemo Ferraro, ha rilevato che la lettura del libro al di là di una fisica rappresentazione di uomini e paesaggi evidenzia un aspetto metafisico che scaturisce da una intensità di sentimenti che animano ancora oggi i tanti calabresi sparsi per il mondo: difesa della cultura, delle tradizioni popolari e religiose. Tutto ciò alimenta e nutre l’identità calabrese che nel cuore dell’emigrato mantiene un alone di romanticismo difficilmente superabile.
Sui risvolti, purtroppo anche “poco nobili” dell’emigrazione calabrese in America si è soffermato lo storico Gianni Pittari, che ha definito l’emigrazione italiana all’estero una questione sociale. Ma ha rimarcato l’idea di un mondo che appartiene a tutti. Il prof. Pittari ha citato Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, calabrese di Squillace che già nel V secolo d. C. ipotizzava una Europa senza confini, aperta ai popoli orientali e culturalmente unita nel rispetto delle singole identità di ciascuna etnia.
La dimostrazione che il volume “ReggioNewYork-andataritorno”, diario di viaggio scaturito da una missione istituzionale negli Stati Uniti, ha colto nel segno. Questo libro – ha dichiarato l’on. Nucera – è, e vuole essere un omaggio alla intraprendenza, alla caparbietà dei nostri emigrati. Per rendere onore a “chi ce l’ha fatta”, vincendo e superando barriere non solo geografiche, ma anche culturali ed economiche”. La storia di Domenico Sansalone è emblematica – ha ancora detto l’on. Nucera – ma rispecchia fedelmente le esperienze vissute e portate avanti da tanti altri emigrati, premiati per la loro caparbietà e per la loro ostinazione di calabresi”.-