IMG_9809Residenza teatrale MigraMenti, per la stagione di prosa a Badolato Scena nuda e MicroTeatro Terra Marique Cisbit ne “La partita”, diretto da Gennadi Bogdanov. Prosegue con il teatro dell’assurdo la stagione di prosa della residenza teatrale “MigraMenti – Poetiche del viaggio” gestita dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi e diretta da Anna Maria De Luca e Luca Maria Michienzi a Badolato, nell’ambito del sistema regionale delle residenze teatrali della Regione Calabria, finanziate con i fondi dell’Unione Europea.

IMG_9820Ospite dell’appuntamento in programma venerdì 25 ottobre, con inizio alle ore 21.00, al teatro comunale di Badolato, è Scena Nuda di Reggio Calabria che presenterà la coproduzione con il Micro Teatro Terra Marique Cisbit di Perugia “La partita”, con la regia di Gennadi Nicolaevich Bogdanov, maestro e docente del Gitis di Mosca. In scena ci saranno Filippo Gessi, Claudio Massimo Paternò e Teresa Timpano che proporranno con una diversa chiave interpretativa il teatro dell’assurdo e l’opera di Samuel Beckett, da cui è tratto.

IMG_9788 L’idea di regia del grande maestro russo è quella di “giocare” con il Teatro di Beckett, prendere come punti di partenza e arrivo la prima e l’ultima pièce scritte dall’autore irlandese, “Aspettando Godot” e “La catastrofe”, per entrare nel suo teatro, mostrare i contrasti interiori dei protagonisti. L’operazione di Bogdanov si è mossa riscrivendo il testo, tratteggiando i protagonisti attraverso i colori grotteschi degli intermezzi, degli sketch e clownerie raccolte da Tristan Remy nel suo libro “I clown”. Lo spettacolo vuole sottolineare il paradosso beckettiano e offrirne un punto di vista differente, soffermandosi su “coloro che fondano la loro arte sui rapporti di potere, che rispecchiano la quotidianità e la rendono buffa e surreale, che creano una visione distorta e ilare di quei problemi che gli spettatori ritroveranno una volta usciti da teatro” spiega nelle note di regia lo stesso Bogdanov.

IMG_9761La partita metterà in evidenza “l’impossibilità del possesso in amore e l’illusione dell’amicizia: se l’amore è una finzione della tristezza dell’uomo, l’amicizia è una finzione della sua codardia” poiché “nessuna delle due cose può essere realizzata a causa dell’impenetrabilità di ogni ‘cosa mentale’. Il fallimento di ogni tentativo di possesso può avere almeno la nobiltà di ciò che è tragico, mentre il tentativo di comunicare laddove nessuna comunicazione è possibile, è soltanto una volgarità scimmiesca, o qualcosa di orrendamente comico, come la follia che fa parlare coi mobili”.

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