cesvmessinaIl volume di Tindaro Bellinvia (Università di Messina) viene presentato su iniziativa dell’Associazione “MigraLab A. Sayad” e del Cesv. “Xenofobia, sicurezza, resistenze. L’ordine pubblico in una città «rossa». Il caso Pisa”. Si tratta del titolo del libro edito da Mimesis (collana Eterotopie) e scritto da Tindaro Bellinvia (Università di Messina). Il volume viene presentato giovedì 16 maggio, alle 17.30, presso la Feltrinelli Point di Messina (in via Ghibellina 32), a cura dell’Associazione “MigraLab A. Sayad” e del Cesv – Centro Servizi per il Volontariato di Messina. Introducono la presidente dell’associazione Tania Poguisch e il presidente del Cesv Messina, professore Antonino Mantineo, e presentano il volume il giornalista Antonio Mazzeo e il sociologo Pietro Saitta, alla presenza dell’autore.

 

Il volume analizza il processo di costruzione di politiche sicuritarie legate ai fenomeni di migrazione e di marginalità sociale nel contesto urbano e il ruolo svolto da comitati civici, associazioni e centri sociali nell’affermazione o decostruzione di queste stesse politiche. Si evidenzia come la lotta per contrastare o affermare l’idea forza del sicuritarismo, sia un conflitto sociale e politico di primaria importanza destinato a procrastinarsi nel tempo e a caratterizzare particolarmente lo spazio urbano contemporaneo, costituendo un aspetto ineludibile di qualsiasi riflessione teorica sull’odierna azione collettiva urbana. Per questo l’autore ha ritenuto fondamentale far emergere in termini foucaultiani le pratiche discorsive e le relazioni di potere presenti in una città emblematica come Pisa, dove, accanto ad una persistente retorica solidaristica tipica della subcultura rossa toscana, è andata crescendo negli ultimi anni una politica della stigmatizzazione e della discriminazione nei confronti dei migranti poveri e – come direbbe Sayad – “non sottomessi e non ubbidienti”. In una città storicamente considerata luogo di conflitto e di mutamento si scontrano frame dominanti, promossi soprattutto da comitati securitari e da attori sociali strutturati, e codici simbolici alternativi, sostenuti in particolare dalle aree subculturali e dai movimenti sociali antirazzisti e solidaristici. Prefazione di Salvatore Palidda, postfazione di Pietro Saitta.

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