giustraNota del Presidente del Consiglio Antonino Placido Giustra: <<Esiste la realtà dei fatti e una realtà artefatta per manipolare l’opinione pubblica. Da Presidente del Consiglio Comunale di Villa San Giovanni, mi limiterò a spiegare ai cittadini i fatti che hanno preceduto la convocazione dell’ultimo consiglio comunale e le scelte che hanno portato a determinate decisioni.

In primis mi preme evidenziare che, rispettando la legge ma prima ancora perpetuando la volontà di coinvolgere tutti i rappresentanti in Consiglio, una volta ricevuta la richiesta della minoranza di convocazione dell’assiste, ho convocato tutti i capi gruppo. Il 22 settembre  Angela Vilardi, Cristian Aragona, Milena Gioè, Pietro Caminiti e Francesca Porpiglia erano presenti alla riunione da me convocata proprio per mostrare loro l’ordine del giorno e spiegare i motivi che mi hanno spinto ad inserire degli argomenti prima di altri. Presenti anche i due vice presidenti, Mariagiovanna Santoro per la maggioranza e Salvatore Antonio Ciccone vicepresidente del Consiglio di minoranza.

Ma andiamo con ordine e spieghiamo, come fatto durante la riunione, i motivi di quell’ elenco lungo ma non casuale: i primi tre punti riguardavano argomenti in scadenza a fine settembre che non potevano essere rimandati, motivo per cui sono stati inseriti all’ inizio; i successivi sette punti altro non erano che proposte di delibere già discussi esprimendo parere favorevole all’unanimità dalle commissioni e che avrebbero “rubato” al consiglio pochi minuti per il dibattito; alla fine, ecco i 8 punti richiesti dalla minoranza.

La contestata decisione di porre tali argomenti nella parte conclusiva era stata presentata e motivata durante la conferenza dei capigruppo con la seguente motivazione: si discutono i punti più veloci o in scadenza, per poi concentrarsi unicamente sulle richieste della minoranza. Motivazione che ha trovato tutti i capigruppo d’accordo nel procedere con quell’ ordine del giorno.

Raccontando i fatti, si evince come evidentemente le contestazioni sollevate in sede di Consiglio non vadano addossate al sottoscritto, ma ai capigruppo che non comunicano a sufficienza con i consiglieri che rappresentano. Detto ciò, è chiaro gli attacchi a me rivolti sono strumentali perché si mente sapendo di mentire. Inoltre, l’inversione dei punti è stata chiesta in Consiglio e, nonostante lo stupore iniziale – poiché, ribadisco, quello stesso ordine era stato approvato dalla conferenza –  è stata accordata.

Quanto alla richiesta, da parte del sottoscritto, di una relazione che accompagnasse la richiesta di “determinazione”, si fa presente che la stessa è necessaria proprio nell’ipotesi paventata dalla minoranza, come previsto dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio e delle commissioni. Esso prevede, infatti, che “quando per gli argomenti da iscrivere all’ordine del giorno il Consiglio comunale dovrà effettuare soltanto un esame ed un dibattito generale, senza adottare deliberazioni o risoluzioni, per ciascuno di essi i consiglieri richiedenti debbono allegare una relazione che illustra l’oggetto da trattare”.

Colgo l’occasione per precisare – rispondendo alla lettera che la minoranza ha portato in aula –l che gli atti prodotti dal consiglio comunale sono tassativamente i seguenti: interrogazione, interpellanza, mozione, ordine del giorno, emendamento, proposta di deliberazione di consiglio comunale, deliberazione di consiglio comunale, verbale del consiglio e parere di regolarità tecnica/contabile.

Rivestendo un ruolo centrale per il corretto svolgimento dei lavori del Consiglio mi trovo costretto a ribadire che lo spettacolo offerto alla cittadinanza è stato indegno. Mi sono affidato al buon senso dei miei colleghi e ho sbagliato. Proprio per questo, onde evitare che si verifichino nuovamente certe bassezze, da parte di tutti i componenti dell’assise, sarò costretto a dover irrigidire il rispetto del regolamento, limitando quella tolleranza che purtroppo ci ha portati ad assistere ad uno “spettacolo” che io stesso non avrei mai voluto vedere. Rimango convinto che la politica sia una cosa seria e che, nonostante siano in ballo argomenti molto delicati e importanti per la città, non vada mai trascurata la regola della civiltà e del buon senso. Strumentalizzazioni e menzogne non sono tollerate perché è del futuro della città che stiamo parlando. Tuttavia, era doveroso chiarire ciò che è davvero accaduto, rimarcando come il sottoscritto continuerà ad essere parte terza, nel rispetto della legge. >>

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