isolagwadarSecondo alcune cronache locali, il terremoto che ha colpito il Beluchistan (Pakistan) alle 16:29 (13:29 italiane ) avrebbe anche fatto emergere un isolotto a circa mezzo miglio dal porto di Gwadar, nel Mar d’Arabia. Il fenomeno è stato segnalato dalle emittenti Cnbc Pakistan ed Express News, che ha trasmesso una prima immagine della presunta isola (foto sotto), che sarebbe alta tra i 4 e gli 8 metri e lunga tra i 50 e i 100 metri. La Guardia Costiera pakistana ha ricordato che un fenomeno simile si verificò anche con il terremoto del 1945, e che allora l’isola rimase emersa per alcuni anni prima di sprofondare (Express News). La reale esistenza dell’isola va ancora verificata. Al momento non abbiamo potuto vedere immagini satellite che ne confermino la presenza.

La presunta isola emersa al largo delle coste pakistane dopo il terremoto

 

La presunta isola emersa al largo delle coste pakistane dopo il terremoto (foto: Express News)

 

Un’isola nella posizione e con le caratteristiche citate non può essere un effetto diretto della deformazione indotta dal terremoto. Una stima delle deformazioni cosismiche presso la costa indica variazioni dell’ordine di pochi millimetri.

 

La formazione dell’isola, se confermata, potrebbe essere collegata a un vulcano di fango generato o stimolato dal passaggio delle onde sismiche del terremoto. Attività di vulcani di fango è documentata nella storia della costa del Pakistan e del’Iran lungo la zona di subduzione del Makran, sia in terra che in mare.

 

L’attività dei vulcani di fango può cambiare bruscamente la sua intensità anche senza un collegamento diretto con forti terremoti, come osservato a Yellowstone (USA) e in Alaska.

 

Isole temporanee si formarono ai tempi del terremoto di Makran nel 1945 (M8.1). Tali isole furono attribuite a vulcani di fango che poi entro un anno furono erosi e distrutti dal mare.

 

Sono documentati vulcani di fango in Azerbaijan (1902), Mongolia (1957, 2006), Sumatra (2004) e Makran (1945, 2001) indotti da forti terremoti a distanze da 20 a 900 km

(Fonte: ingvterremoti.wordpress.com)

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