paratore risArmati di microscopio di Silvana Paratore. La scena al servizio della giustizia. Il progresso tecnologico e la ricerca ci hanno permesso di andare nello spazio, di spostarci più velocemente, di raggiungere livelli elevati di benessere e confort, etc… generando altresì anche nuove strategie per il contrasto del crimine e l’individuazione dei colpevoli: macchinari all’avanguardia, microscopi elettronici e sistemi informatici di ultima generazione.

 Porgiamo al Ten. Col. Dott. Sergio Schiavone delle domande per meglio comprendere i compiti e le attività del Reparto di Investigazioni scientifiche.

  Quali sono i compiti e le attività del Ris Carabinieri?

 I compiti sono le indagini scientifiche per l’Arma territoriale e per la Magistratura che si sostanziano nei seguenti settori:

biologia, impronte digitali, chimica (droghe, esplosivi infiammabili) , grafica, fonica e balistica.

Le attività si concretano nello specifico in analisi di laboratorio nei settori citati e nell’inserimento dei risultati in banche dati qualora esistenti . Inoltre nei casi di maggiore complessità è richiesto anche un intervento diretto sulla scena del crimine.

Nell’ultimo decennio l’analisi della scena del crimine ha riscosso notevole interesse anche da parte di non addetti ai lavori a causa certamente di delitti efferati e della conseguente loro esposizione mediatica. Ciò può aver contribuito, secondo Lei, ad influenzare anche le condotte criminali?

 Ritengo che la diffusione della cultura delle scienze forensi è un processo inarrestabile, in quanto le tecniche ed i metodi sono ormai mostrati in programmi televisivi ed anche in serie televisive di grande successo . Ciò potrebbe in qualche modo influenzare le condotte criminali fermo restando che nella maggior parte dei casi, questa condotte vengono poste in essere con impeto, nell’immediatezza, senza talvolta meditazione e adeguata preparazione che induca gli autori di reato a saper facilmente dissimulare il proprio operato. A riprova di ciò la sezione più impegnata è quella delle impronte digitali.

Oggi le capacità dell’indagine scientifica sono notevolmente accresciute. Si può scovare un assassino dalla comparazione del Dna e da una minima traccia lasciata sulla scena del delitto: si può ritenere che questo possa rappresentare anche un valido deterrente contro il proliferare del crimine?

 Purtroppo non è così pero in molti casi lo sviluppo delle tecnologie scientifiche ci ha permesso di riaprire casi giudiziari del passato rimasti irrisolti e possono essere rivisti ed in alcuni casi supportati dall’identificazione di nuove prove che hanno portato a condanne in dibattimento . Es delitto dell’Olgiata in cui fu uccisa la contessa Alberica Filo della Torre

L’analisi della scena del crimine è fondamentale per l’elaborazione del profilo psicologico e comportamentale del criminale. Come ricostruire una scena criminis per determinare la natura del reato e le sue modalità di consumazione rintracciando il cosa e come è accaduto?

 Ciò può essere fatto in diversi modi: si va dall’identificazione delle tracce di scarpe che ci permettono di ipotizzare i movimenti delle persone coinvolte in un crimine allo studio degli schizzi di sangue ( una tecnica chiamata BPA) che ci consente di ipotizzare posizione delle vittime e degli autori dei reati nei quali vi è uso di arma da taglio. E’ possibile anche, poter individuare gli spostamenti di un soggetto grazie alle molteplici videocamere di sicurezza presenti sul territorio nonché all’ausilio di supporti tecnologi informatici e telefonici che ci consentono di identificare la cella collegata al telefono cellulare.

Quanto conta l’elemento umano nelle attività di sopralluogo nella scena criminis?

 E’ molto importante: occorre essere preparati sulle tecniche di sopralluogo ma anche sulle successive tecniche analitiche applicando fedelmente metodi di intervento ormai standardizzati anche dal pdv internazionale, verbalizzare e fotografare tutti i dettagli della scena del crimine .Tali attività consentiranno di supportare in modo adeguato le prove ottenute dall’analisi dei relativi reparti evitando problematiche di inquinamento delle tracce spesso causa di inutilizzabilità delle stesse.

 L’interesse anche mediatico per il reparto di investigazioni scientifiche ha, secondo Lei, contribuito a trasformare la figura tradizionale del carabiniere?

 Senza dubbio grazie soprattutto ai serial televisivi nazionali (Ris), internazionali (CSI) più visti, l’opinione pubblica è diventata sempre più consapevole dei metodi analitici impiegati sulla scena del crimine ed in laboratorio da personale, come il Nostro dell’Arma dei Carabinieri altamente specializzato. I nostri militari oggi devono possedere una laurea Triennale in discipline scientifiche per poter operare adeguatamente nel Reparto Ris . In ogni caso è opportuno ribadire che l’indagine scientifica è sempre da considerarsi a supporto dell’indagine classica non sostituendola in alcun modo.

 Molti giovani affascinati dalla Vostra professionalità, quali doti debbono possedere al di là dei requisiti formali necessari per accedere al concorso nell’Arma dei Carabinieri?

 Occorre la laurea triennale o quinquennale in discipline scientifiche (chimica, biologia, fisica , ingegneria), e poi è opportuno avere doti di curiosità, spiccato senso di osservazione, pazienza, ed anche la volontà di mettersi in gioco in ogni situazione e il non dover dare nulla per scontato. Tutte queste capacità rendono spesso gli uomini del Ris estremamente efficaci nella loro attività ed entusiasti e gratificati del loro operato e lavoro.

(Silvana Paratore)

(Nella foto sopra l’ avv. Silvana Paratore (moderatore in Corte D’Appello dell’ incontro su: investigazioni scientifiche e scena criminis) e il Ten. Col. Schiavone Comandante Ris Messina)

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