Non basta più la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948? Bisogna dichiarare la persona patrimonio dell’umanità! Vale più un monumento o un uomo? Domenico Lucano, sindaco di Riace (in provincia di Reggio Calabria), primo comune che in Italia ha accolto in modo stabile i rifugiati, in particolare sotto l’alto Commissariato ONU, e Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa (in provincia di Cosenza) sostenuti da una moltitudine di simpatizzanti (come ex sindaci), da operatori sociali (come Giovanni Maiolo responsabile del progetto Nord Africa per il comune reggino di Caulonia), stanno facendo lo sciopero della fame per attirare l’attenzione sulla “emergenza umanitaria” che grava su centinaia e centinaia di cosiddetti “extra-comunitari” ospitati in Calabria, ovvero “persone” che sono fuggire da guerre, malattie, fame, persecuzioni e tantissime altre sofferenze e iniquità. A Riace, ad esempio, ci sono oltre 150 rifugiati, di cui 30 bambini. E questo comune è diventato, negli anni, un modello di accoglienza, assai noto in Europa e nel resto del mondo, un vanto dell’Italia più civile e solidale!

 Infatti, è a rischio l’accoglienza dei profughi aventi diritto, per mancanza di fondi o per fondi negati o “usati male” o addirittura “sospetti” (la stessa Corte dei Conti pare che abbia strigliato la Protezione Civile a riguardo) ma anche per un diverso atteggiamento governativo (nonostante ci sia il prof. Andrea Ricciardi come ministro dedicato proprio alla Cooperazione internazionale e all’integrazione). E tutto ciò in violazione delle leggi nazionali e, in particolare, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che, sottoscritta da quasi tutti i paesi del mondo a Parigi il 10 dicembre 1948, è riconosciuta pure dal nostro Paese.

 L’Università delle Generazioni, nell’esprimere solidarietà ai sindaci in sciopero della fame per difendere i diritti dei rifugiati in Italia, si chiede se valga di più un monumento dichiarato “patrimonio dell’umanità” piuttosto che “la persona”. Allora, a questo punto, è meglio dichiarare la persona stessa “patrimonio dell’umanità” e trattarla di conseguenza.

Sono numerose le associazioni che stanno appoggiando la lotta dei sindaci dell’accoglienza. La professoressa Maria Ripamonti, presidente dell’Associazione per la Pace di Milano, e la scrittrice Chiara Sasso del Coordinamento dei Comuni Solidali sono in prima fila e chiedono a tutti gli enti, le istituzioni, le persone, le associazioni sensibili (specialmente a tale tematica altamente civile) di sostenere i sindaci e le comunità dei rifugiati pure economicamente in questo terribile frangente.

 Chi vuole contribuire può utilizzare il conto corrente bancario intestato ad Associazione per la Pace di Milano presso Banca Popolare Etica – filiale di Milano – con IBAN IT27U 05018 01600 000000131695 BIC CCRTIT2T84A

 (Nella foto sopra Domenico Lucano – Sindaco di Riace)

Scritto da Domenico Lanciano, tel. 320-7982378

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