Parte una nuova rubrica su CostaJonicaWeb a cura del giornalista Dott. Domenico Lanciano che lo stesso ha voluto chiamare “Lettere a Tito“. Con cadenza settimanale il Dott. Lanciano pubblicherà su questo sito “una lettera” che tratterà di un argomento di interesse sociale. Per sapere chi è Domenico Lanciano vi basterà leggere ciò che abbiamo riportato alla fine.

Questo il testo della “Prima Lettera“:

  << Caro Tito,

intanto ti saluto e mi congratulo per questo sito web dedicato alla nostra “costa jonica”. Ti ringrazio per questo impegno altamente sociale e ti formulo i migliori auguri per un successo sempre più crescente. Così come saluto e ringrazio i nostri gentili lettori. A proposito di “costa jonica” non tutti sanno che la punta continentale più a sud d’Italia affaccia proprio sul nostro mare Jonio, nel comune di Melito Porto Salvo (in provincia di Reggio Calabria) e precisamente vicino al luogo dove c’è il monumento allo sbarco di Garibaldi del 1860, nei pressi dell’Hotel-Villaggio “Stella Marina” in contrada “Lembo” (forse così chiamata perchéestremo “lembo” d’Italia). Altra punta rilevante è nel comune di Palizzi, però è appena appena otto metri più corta (come ha evidenziato nel 1999 la Capitaneria di Porto di Reggio). Una vera inezia, per cui il “Capo Sud d’Italia” potrebbe essere considerato tutto il tratto di costa che va da Brancaleone a Scilla.

 Tale “Capo Sud” (come, infatti amo chiamarlo e come ho proposto di valorizzarlo con un apposito progetto del 1999), è una delle tre punte continentali più a sud d’Europa, il cosiddetto “tridente mediterraneo”. La più a sud delle tre è “Punta Tarifa” in Spagna (vicino allo stretto di Gibilterra). L’altra è comunque in Grecia: taluni la individuano nella estrema punta del Peloponneso, però alcuni (dopo il taglio del canale di Corinto che in pratica ha reso “isola” il Peloponneso) ritengono che la seconda punta più a sud d’Europa sia “Capo Sunio” (ad est di Atene).

 Secondo me, “Capo Sud” potrebbe essere considerato, come concetto più generale geopolitica e culturale (pure perché preminente simbolo mitico ed omerico)l’intero bacino dello Stretto con le stesse intere province di Reggio e di Messina … un’area che è senza dubbio una delle più belle d’Italia, assieme al Golfo di Napoli(con la costiera amalfitana) e alla Laguna di Venezia. Il bacino dello Stretto resta certamente una delle zone più interessanti e variegate del Mediterraneo.

 Ho sostenuto nel “Progetto Capo Sud” del 1999 (presentato all’allora presidente della Provincia di Reggio, Cosimo Antonio Calabrò, e a tanti altri responsabili di importanti enti territoriali) e confermo ancora adesso che la zona dello Stretto (che, appunto, potremmo sintetizzare con il marchio “Capo Sud”) è una “gallina dalle uova d’oro”. Basterebbe valorizzarla al meglio, con tantissime iniziative attinenti, tra cui un gemellaggio con Capo Nord (in Norvegia) e una collaborazione con gli altri due Capo Sud per farne un vero e proprio marchio “Tridente Mediterraneo” (il dio del mare, Nettuno, ha in mano proprio un tridente e forse non a caso).

 Nelle prossime lettere, ti racconterò come è nato e come prosegue questo mio “Progetto Capo Sud” che interessa, caratterizza e cerca di valorizzare proprio il cuore della nostra costa jonica calabro-sicula. A presto e tante cordialità! Domenico Lanciano>>

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Chi è Il Dott. Domenico Lanciano?

Domenico Lanciano: Cinquant’anni di impegno giornalistico 

Ha appena compiuto ufficialmente cinquanta anni l’impegno giornalistico di Domenico Lanciano, classe 1950, originario di Badolato (Catanzaro), ma dal 1988 domiciliato in Agnone (Isernia). Anche se egli ha sempre considerato il padre Bruno primo maestro di giornalismo (per averlo introdotto fin da bambino nel commento critico delle notizie di radio e carta stampata dalla seconda metà degli anni cinquanta) bisogna ritenere i mesi di aprile-maggio 1961 come inizio effettivo dell’attività giornalistica vera e propria. Infatti, frequentando la quinta elementare in Badolato Marina, Domenico Lanciano ricevette dal direttore didattico l’incarico di fare un giornale scolastico che, ispirato ai cento anni dell’Unità d’Italia, potesse essere esposto alla consultazione dei visitatori durante la mostra scolastica per tutto il seguente mese di giugno. Avvalendosi di una redazione, formata da alcuni compagni di classe, e persino di un disegnatore (Vincenzo Piperissa, attuale vice sindaco di Badolato ed ex sindaco dal 1987), Lanciano ha diretto e realizzato, a colori e in forma manoscritta, il suo primo giornale. Sono seguiti altri tipi di giornali da lui stesso ideati e diretti, ad esempio “K su K” con il ciclostile, e poi durante gli anni della scuola media con stampa tipografica.

A quindici anni, nell’aprile 1965 è divenuto corrispondente da Badolato de “Il Messaggero” e vice corrispondente de “Il Tempo”, entrambi quotidiani di Roma allora assai diffusi pure in Calabria. Durante il periodo universitario, negli anni settanta, ha collaborato con “Il Giornale di Calabria”, con la “Tribuna del Mezzogiorno”, con “Sentiero Calabro”, con le prime radio private e con alcuni periodici romani. Tale sempre forte impegno giornalistico influì in modo assai determinante nella scelta dell’argomento della sua tesi di laurea in sociologia “Evoluzioni delle caratteristiche socio-economiche di Badolato nel dopoguerra” che prese tre anni di assidue ed approfondite ricerche sul campo, con oltre 300 interviste fonografiche e quasi 4.500 fotografie sociali, sintetizzate in tre grossi volumi. Ha proseguito l’attività d’informazione e di inchiesta con “Mondo Roma”, “L’Eco dell’Alto Molise” e con l’agenzia foto-giornalistica romana “De Pietro International Photos”. Nel 1980-81 ha collaborato con il capo-redattore del GR1 Rai Francesco Arcà in numerose inchieste per il quotidiano romano “Paese Sera” e che sono poi confluite nel volume “Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta” edito nel 1982.

Ma il suo capolavoro giornalistico fu la vicenda “Badolato paese in vendita” da lui stesso ideata e lanciata a livelli soprattutto internazionali nel periodo 1986-88, trovandosi a gestire numerosi rapporti con giornalisti e troupes radio-televisive provenienti da ogni parte del mondo e con la partecipazione in circa quaranta trasmissioni Rai, oltre alla collaborazione diretta con TV e giornali italiani ed esteri. Un’esperienza assai importante e tanto ricca di eventi che fece dire a Pino Nano (oggi capo-redattore della sede Rai di Cosenza) “Tu hai fatto qualcosa che nemmeno un giornalista professionista riesce a fare”.

Trasferitosi definitivamente in Molise nell’autunno 1988, Domenico Lanciano ha sempre voluto comunque tenere legàmi di collaborazione gratuita con la stampa calabrese, come ad esempio Il piccolissimo, Oggi Sud, Filorosso, Gazzetta del Sud, Jonio Star, La Radice, Il Domani della Calabria, Il Quotidiano della Calabria, Calabria, Calabria Sconosciuta, Calabria Letteraria, La Provincia KR, Cultura Calabrese, Punto & @ Capo, www.gilbotulino.it e altri giornali internet. Nel 1994 il Molise lo ha reso giornalista-pubblicista iscritto all’Albo, dopo aver tenuto per alcuni anni un’intera pagina come redattore del settimanale “Corriere del Molise”. Ha poi svolto “volontariato giornalistico” con quotidiani e altri periodici come Kamastra, Nuovo Oggi Molise, Il Tempo Molise, Il Quotidiano del Molise, Le Libertà, Il Sannio, La Gazzetta del Molise, Primo Piano Molise, Perché?, Le voci della montagna, Radio Agnone Uno, Radio Rama, Radio Idea Molise, Teletrigno, Teleregione Molise, Teleisernia. Dall’anno 2000, con l’insegna dell’associazione culturale “Università delle Generazioni” (quasi una piccola agenzia stampa), invia molto frequentemente comunicati su vari argomenti sociali, pubblicati da numerose testate in cartaceo, in internet e radio-tv italiane ed estere, spesso in modo assai lusinghiero, creando a volte “piccoli casi giornalistici”.

Domenico Lanciano affianca con la pubblicazione di libri la sua intensa attività di “volontariato giornalistico” prevalentemente a favore del territorio di origine e di domicilio, ma anche per il progresso della società civile. Infatti, finora ha dato alle stampe “Gemme di Giovinezza” (volumetto di poesie edito nel 1967), “Lettere al Futuro” (1990), “Un futuro per l’Alto Molise” (1990), “Prima del Silenzio” (1995), “Villacanale il paese delle regine” (1996), “Libro-Monumento per i miei Genitori” (2007, in sette volumi). Attualmente sta lavorando al libro su “Badolato paese in vendita in Italia”.

 Università delle Generazioni


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