I segnali di benessere e di malessere del mondo economico sono ben noti. Anche perché più volte al giorno sia dalla radio che dalla televisione sono riportati gli indici che segnano quanto in più o in meno ogni paese produce, consuma, commercia, trasporta, importa ed esporta. Inoltre i centri di statistica non mancano di informarci periodicamente di quanto in media, ognuno di noi produce, guadagna, spende per il vitto, per l’alloggio e così via.
I giornali poi, anche in modo molto analitico riportano gli andamenti economici di ogni società quotata in borsa. Insomma sappiamo e veniamo informati quasi ogni giorno di quanto siamo più ricchi o più poveri sia singolarmente che come nazione, ma anche in quali settori stiamo crescendo ed in quali vi è stagnazione o regresso.
Solo raramente troviamo sulle pagine dei giornali degli indici del benessere o di malessere del mondo affettivo. Perché sono più difficili da rilevare o perché si avrebbero delle sgradevoli conferme?
Se è pur vero che è più difficile misurare la felicità di una persona o il suo ben – essere, con un po’ più di impegno e di buona volontà si potrebbero scoprire e rilevare numerosi indici capaci di renderci edotti sul miglioramento o sul peggioramento della nostra vita affettivo-relazionale così come si fa con gli indici del mondo economico.
Da una situazione di maggior benessere affettivo relazionale ci dovremmo aspettare:
• una rete familiare, amicale ed affettiva presente, ricca, vicina ed attenta ai bisogni dei singoli, uomini o donne che siano, ai bambini, agli adulti e agli anziani;
• una vita di coppia serena, gratificante, solida e stabile;
• il piacere e la gioia nella ricerca e nell’accoglienza di nuove vite umane;
• una vita sessuale nell’ambito della coppia calda, attiva, ricca e aperta alla vita;
• una diminuzione delle situazioni di omosessualità e bisessualità;
• la presenza di legami affettivi stabili, responsabili, duraturi ed armoniosi;
• una scarsa conflittualità e aggressività coniugale e familiare;
• una reale fedeltà sia nel periodo del fidanzamento che, soprattutto, nel periodo del matrimonio;
• una diminuzione dei disturbi psichici;
• una diminuzione dei fenomeni legati alle devianze, soprattutto in età giovanile;
• la diminuzione del disagio infantile, adolescenziale e giovanile;
• la diminuzione nell’uso di psicofarmaci, alcol e sostanze stupefacenti;
• la diminuzione delle malattie da cause psicologiche.
Al contrario da una situazione di malessere psicoaffettivo ci dovremmo aspettare:
• una rete familiare povera, sfilacciata, incapace di accoglienza ed aiuto;
• una vita di coppia poco gratificante, conflittuale, con fughe verso legami sempre più tenui, precari ed instabili;
• uno scarso desiderio di maternità e paternità;
• una vita sessuale di coppia povera, che riesce ad accogliere solo esigenze istintive e quindi profondamente e sostanzialmente insoddisfacente;
• una maggior presenza di legami affettivi precari, superficiali, senza un progetto creativo che si proietti nel futuro;
• una maggiore infedeltà, sia prima che dopo il matrimonio;
• un aumento dei disturbi psichici e del disagio adolescenziale e giovanile;
• un aumento dei fenomeni devianti;
• un aumento nell’uso di psicofarmaci, alcool e droghe.
Basterebbe monitorare tutti, o solo i più importanti di questi parametri, per sapere ogni giorno qual è la situazione del nostro mondo affettivo, sia per esserne consapevoli sia soprattutto per approntare i provvedimenti necessari.
Tratto da “Mondo affettivo e mondo economico” di Emidio Tribulato (postmaster@cslogos.it)