1 L’Università delle Generazioni di Agnone e www.CostaJonicaWeb.it sono lieti di sottoporre all’attenzione dei nostri lettori, specialmente a quelli più affezionati, il breve ma interessante testo “PASQUA DI MAGGIO” del filosofo Salvatore Mongiardo (fondatore e scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone) … il tema evidenziato (cioè quello del calendario attualmente in uso) è sempre di grande attualità, così come l’auspicabile riunificazione religiosa e socio-culturale tra “cristiani”, specialmente tra la Chiesa Cattolica e quella Greco-Ortodossa, speriamo avviata timidamente con il recente incontro tra i loro massimi responsabili a Cuba e a Lesbo. Buona lettura!

PASQUA DI MAGGIO

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Oggi è la domenica di Pasqua per la Chiesa ortodossa e mando i miei auguri a tutti gli amici di Grecia e ai calabresi di rito greco, come Franco Cosentino e gli altri con i quali siamo andati a visitare la tomba di padre Kosmàs al Monte Athos: Christòs anèsti, Cristo è risorto! Immagino la magnificenza dei riti, il profumo di incenso e le mille candele accese nelle chiese del Monte Athos. Questa Pasqua del primo maggio 2016 mi ha fatto ricordare mia madre che, per dire mai a noi bambini, diceva: Quandu Pasqua vena ’e maju, cioè quando Pasqua verrà nel mese di maggio. Questo era ed è impossibile nella Chiesa cattolica a causa del sistema di calcolo della data che è diverso da quello della Chiesa ortodossa. Un problema antico che recentemente papa Francesco ha rispolverato con i patriarchi di Mosca e Costantinopoli.

Basterebbe una stretta di mano, attesa da mille anni, ma i patriarchi non hanno capito che il mondo oggi va a grande velocità e forse il problema si risolverà con le chiese sostituite dalle moschee. Comunque andrà a finire, prendo spunto da quel ricordo di mia madre per promuovere una ricerca che mi sta molto a cuore, ma che non ho il tempo per fare, preso come sono dalla Nuova Scuola Pitagorica. L’indagine comincia con la datazione di Dionigi il Piccolo, il monaco amico di Cassiodoro che stabilì, sbagliando, la datazione della nascita di Cristo. Cassiodoro stesso ebbe una grande attenzione alla datazione e alla misura del tempo e costruiva orologi ad acqua, non so però come.

Nella Calabria poi, popolatasi da centinaia di monasteri di rito greco sotto l’incalzare dell’Islam in Sicilia, si venne a creare un dissidio tra i seguaci del rito romano e quelli di rito greco. Il rito greco alla fine fu superato con la conquista normanna e la latinizzazione del culto, lasciando quella traccia del mai come significato di impossibile, mai più. La ricerca che mi preme è sulla riforma gregoriana del calendario, quello in vigore oggi in tutto il mondo, che viene dalla Calabria. Vediamo come.

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Il presidente della commissione pontificia per la riforma fu il calabrese cardinal Vincenzo Lauro di Tropea, ma il motore di tutto fu il calabrese cardinal Sirleto di Guardavalle, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che portò avanti lo schema ideato dai due fratelli Luigi e Antonio Lilio, calabresi di Cirò, professori di medicina e astronomia. La Calabria ha così dato al mondo il tempo giusto, correggendo gli errori di Cesare, Augusto e dei vari calendari egizi, ebrei e latini.

Questo non fu un caso, ma il frutto dell’impegno di persone che cercarono di sanare un errore con l’evidenza della matematica: era questo il lascito più noto della Scuola Pitagorica di Crotone. Alla fine il gesuita tedesco Cristoforo Clavio, l’Euclide dei tempi moderni, tranquillizzò il papa sulla correttezza dei calcoli calabresi e Gregorio XIII Boncompagni approvò il nuovo calendario nel 1582. Ma non è tutto. Chi promosse a fondo la datazione della Pasqua, studiandola nei minimi dettagli, fu il monaco Barlaam di Seminara, conosciuto attualmente solo come maestro di greco del Petrarca, ma in realtà anche abile matematico che elaborò calcoli complessi per stabilire il giorno della Pasqua. I due Lilio non potevano inventarsi tutto e alcuni studiosi tedeschi si chiedono, senza saperselo spiegare, come è spuntata quella loro novità all’improvviso.

Io suppongo che i due Lilio, proprio perché calabresi come gli altri componenti della commissione, erano impregnati di quella tematica ben nota in Calabria. Il libro dei calcoli di Barlaam in latino esiste ancora… Ho detto che non ho il tempo per impegnarmi in questa ricerca. Ora penso, invece, che questo è uno degli argomenti di studio che la Nuova Scuola Pitagorica dovrebbe portare avanti per dare luce a un percorso storico-filosofico che unisce i due nemici Pitagora ed Eraclito.

Quest’ultimo aveva detto che dal disordine nasce l’ordine: nel nostro caso, dalle date contrastanti della Pasqua è nato l’ordine della misurazione corretta del ciclo annuale. Buona Pasqua a noi tutti, buon passaggio -questo significa pasqua- con mente libera e cuore puro.

Salvatore Mongiardo  – 1 maggio 2016

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