davSi è svolto stamane, presso l’Istituto Tecnico per Geometri “F. Parlatore” di Palermo, l’incontro sulla figura e l’impegno di Pio La Torre, padre della legge che ha introdotto il reato di associazione mafiosa nell’ordinamento penale e previsto lo strumento della confisca. A diffondere fra gli studenti i valori che hanno ispirato l’azione di Pio La Torre, ucciso 35 anni fa da Cosa Nostra, è stato Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi che porta il nome del sindacalista ed ex segretario del PC siciliano. L’iniziativa si inserisce nelle attività del progetto “Giovani cittadini attivi e consapevoli”, promosso dall’associazione P.A.R.S. nell’ambito dell’avviso pubblico ‘Giovani protagonisti di sé e del territorio – CreAZIONI Giovani’ dell’Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali e avente come obiettivo il consolidamento nei giovani dei valori civici. Nello specifico, l’incontro rientra fra le iniziative progettuali volte a rafforzare la memoria storica riferita a quanti combattono o hanno combattuto le mafie, fornendo anche agli studenti stimoli per far rivivere l’impegno di chi ha sacrificato la propria vita in nome della lotta alla mafia. Di questi soggetti, spesso, le nuove generazioni non ricordano che i nomi. “Personaggi come Pio La Torre o Rocco Chinnici, a differenza dei giudici Falcone e Borsellino, sono figure poco note alla maggior parte degli studenti che abbiamo intervistato durante la fase iniziale del progetto – ha spiegato Laura Borino, antropologa e componente dell’associazione P.A.R.S. Ciò non ci ha sorpreso – precisa ancora la ricercatrice dell’associazione – dal momento che i ragazzi ricordano meglio quei soggetti le cui vite, maggiormente e più recentemente, sono state oggetto di narrazioni cinematografiche e fiction trasmesse dalla televisione italiana”. Ecco le ragioni della scelta dell’associazione promotrice del progetto di far conoscere agli studenti ‘personaggi altri’ rispetto ai ‘più noti’, in un esercizio di memoria che non può limitarsi al ricordo spesso circoscritto alle giornate commemorative.

Durante l’incontro, Lo Monaco ha contestualizzato la figura di Pio La Torre: dalle battaglie accanto ai contadini per la riforma agraria, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, alla lotta contro il ‘sacco di Palermo’ in seno al consiglio comunale del capoluogo siciliano; dall’esperienza nella Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, che lo ha visto come primo firmatario della relazione di minoranza corredata dalla proposta di legge “Disposizioni contro la mafia” contenente l’introduzione dell’articolo 416 bis, fino all’impegno contro l’installazione degli euromissili Cruise nella base militare di Comiso. “Pio La Torre, come altri uomini dello Stato morti per mano mafiosa, sono stati uccisi perché portavano avanti le battaglie per il cambiamento sociale – ha puntualizzato Lo Monaco. Non si definivano né si facevano chiamare antimafiosi, erano solo persone che lottavano per il cambiamento”. Rivolgendosi agli studenti, il presidente del Centro Pio La Torre ha lanciato un monito: “La prospettiva di lavoro per voi si può avere anche se liberiamo dai condizionamenti mafiosi il processo economico di questo paese. Accettare quel vincolo vuol dire essere, alla lunga, schiavi di un potere oppressivo che pensa ad arricchire solo se stesso”. E, alla domanda posta da un alunno sulla possibilità che un giorno la mafia potrà scomparire del tutto, Lo Monaco ha chiamato in causa gli stessi giovani perché “questo dipende da voi”. Ogni generazione ha fatto la sua parte, quindi “anche voi dovete fare la vostra”. Occorre, però, “non solo la speranza, ma anche l’ottimismo e la volontà: una volta che conosciamo il fenomeno possiamo impegnarci per sconfiggerlo”.

Oltre all’ITG “F. Parlatore”, il progetto vede coinvolti l’IPSSAR “P. Borsellino”, l’ITT “Marco Polo” e il Liceo artistico “Vincenzo Ragusa Otama Kyiohara” dove saranno organizzati, nei prossimi mesi, altri incontri intorno a questi temi. In programma anche incontri sulla cultura civica, della legalità e della cittadinanza, a cura dell’associazione P.A.R.S., alcuni dei quali si sono già svolti nei giorni scorsi. Dopo la pausa estiva, gli studenti si confronteranno con rappresentanti istituzionali e con esponenti della società civile. Quale ulteriore momento dell’intero percorso formativo è prevista anche una visita didattica ad un bene confiscato. Al termine del progetto i giovani coinvolti condivideranno le conoscenze acquisite con i compagni che non hanno preso parte alle attività, diventando essi stessi soggetti attivi della diffusione dei valori interiorizzati. L’organizzazione delle attività è supportata dal Centro Pio La Torre e da Libera Palermo.

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