riunione ministeroPer l’Area marina protetta del Capo sono stati presentati a Roma i risultati dell’indagine condotta nei mesi estivi dall’Ispra sui fondali. Nel corso di un incontro, svoltosi presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il delegato dell’Ispra Leonardo Tunesi ha illustrato l’esito della campagna di monitoraggio effettuata nel tratto compreso tra Punta Rugno e punta Tono, soffermandosi col supporto di slides, sulle caratteristiche dell’habitat marino, che presenta alcune particolarità anche non comuni, come il corallo nero. Ad introdurre la riunione, alla quale hanno preso parte il Sindaco di Milazzo Carmelo Pino, l’Assessore Salvatore Gitto, il responsabile della segreteria particolare Salvatore Caravello, il rappresentante della Regione Sicilia, Francesco Gendusa, è stato il direttore generale della Divisione IV “Programmazione e sviluppo delle aree naturali protette”, Maria Carmela Giarratano. “La predisposizione degli studi propedeutici conoscitivi delle caratteristiche ambientali e socio-economiche dell’area individuata è fondamentale – ha detto la dottoressa Giarratano – per arrivare alla proposta di perimetrazione, di zonazione e disciplina di tutela dell’are protetta. Nel caso di Milazzo abbiamo registrato un’ottima accoglienza da parte del territorio con una grande collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale. Ciò è importante ai fini della procedura istruttoria ma anche per la futura gestione. Un’Area marina protetta, infatti, se da un lato prevede l’adozione di misure di conservazione dell’habitat naturale, dall’altro – e a confermarlo è l’esperienza di sistema nazionale – rappresenta anche un valore aggiunto, un motivo di vantaggio in termini di individuazione di risorse umane, di green economy, di un certo tipo di sviluppo turistico”. Il rappresentante dell’Ispra, Leonardo Tunesi ha quindi relazionato sul lavoro svolto a Milazzo. “L’indagine ha riguardato un’area assolutamente nuova – ha esordito – ed è stato indispensabile procedere ad un monitoraggio abbastanza specifico che ci ha portato ad operare, col supporto di un Rov (robot filoguidato) sino a 200 metri di profondità. Abbiamo verificato la presenza di flora e fauna interessante, di una certa quantità di corallo (rosso, bianco e nero), ma anche di tanto materiale da pesca (addirittura una piramide di nasse abbandonate) che necessita di un’azione di bonifica. Acquisiti questi dati, ci muoveremo in tre direzioni: realizzazione di una cartografia per valenze ambientali, l’identificazione delle zone per il turismo rispetto a quelle per la pesca e per la subacquea, ed infine il confronto con gli operatori delle categorie interessate (“stakeholders” territoriali). A tal fine l’Ispra concorderà con l’Amministrazione comunale un calendario di incontri. Il Sindaco Pino ha preso atto con soddisfazione che la tempistica prevista sta trovando puntuale riscontro. L’area marina protetta di Capo Milazzo – ha affermato il primo cittadino – rappresenta una grande occasione per preservare l’habitat marino e costiero, ma anche una conquista importante ed epocale per il territorio che si arricchisce di un sistema di tutela del mare che produrrà gradualmente un notevole indotto sulle politiche occupazionali legate al turismo di settore. L’istituzione dell’Amp costituirà una opportunità per tutto il comprensorio incluso l’arcipelago eoliano divenendo una risorsa di differenziazione importante rispetto ad una omogeneità della scelta turistica tradizionale”.

Foti Rodrigo

 

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