polizia_auto_closeup--400x300VIDEO. Lo rende noto la Questura di Messina. Stamani, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di quattordici soggetti, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, ed in concorso tra loro, di plurime fattispecie di bancarotta fraudolenta.

Il G.I.P. presso il locale Tribunale, Dott.ssa Maria Teresa Materia, accogliendo pressocchè integralmente la richiesta formulata dai Sostituti Procuratori Dott. Fabrizio Monaco e Dott. Antonio Carchietti, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Dott. Sebastiano Ardita, ha disposto l’applicazione dell’Ordinanza di Misure Cautelari nei confronti di:

Custodia cautelare in carcere:

1. Borella Carlo, nato a Messina l’1.7.1962, imprenditore ex Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori edili (A.N.C.E.) di Messina.

Arresti domiciliari:

Borella Benito,  Borella Zelinda, Surace Patrizia, Panarello Benedetto, Cucinotta Gianfranco, Spadaro Agatino,  Bottaro Giuseppe.

Misura Interdittiva:

De Luca Gaetana Patrizia, Chillè Maria Antonietta, Scandurra Giuseppe, ZimbèZaire Giosafatto, Zavaglia Sergio,  Lizzio Daniela.

E’ stato, inoltre, eseguito Decreto di Sequestro Preventivo (cui è seguito un provvedimento integrativo in data 26.09.2014, delle quote di capitale, delle azioni intestate agli indagati e dei complessi aziendali di quattro società.

Sulla scorta delle quote di capitale sociale versato, e del patrimonio mobiliare ed immobiliare, il valore complessivo dei beni oggetto di sequestro ammonta a circa 10 milioni di Euro.

Il provvedimento cautelare indicato sopra, prende le mosse dagli esiti delle indagini condotte  e compendiate con informativa del 31.10.2012, con la quale venivano denunciati 23 soggetti in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione del reato di bancarotta fraudolenta.

Il quadro investigativo raccolto, costituito da un articolato lavoro di elaborazione e di analisi incrociata degli esiti di indagini condotte in distinti procedimenti penali, ha consentito di dimostrare che i componenti dell’importante gruppo imprenditoriale della famiglia Borella hanno posto in essere una vera e propria operazione di depauperamento della più importante società, la DEMOTER s.p.a., operante nel settore degli appalti pubblici, attraversata da vicende processuali di criminalità organizzata, destinandola alla sicura decozione, secondo un preciso e predeterminato disegno criminoso, consistente nella sistematica e progressiva spoliazione dei rami attivi del suo complesso aziendale, collocandoli in nuove società, potendo contare sulla preziosa e proficua collaborazione, di esperti professionisti. Tutto ciò al fine precipuo di mantenere le attività del gruppo, sottraendole al rischio di misure interdittive ed all’aggressione dei creditori.

Il G.I.P. non ha ritenuto sussistente la fattispecie associativa e, purtuttavia, ha riconosciuto l’esistenza di un programma criminoso finalizzato allo smembramento della società attraverso la creazione di plurime società, che costituiscono il fondamento delle condotte distrattive, ed il ricorso ad una serie di accorgimenti materiali e contabili atti ad eludere i controlli, avvalendosi di un efficiente substrato organizzativo di uomini e mezzi.

La società DE.MO.TER. S.p.A., costituita in data 06.03.1978, passando dal movimento terra agli appalti pubblici, eseguendo lavori in importanti opere pubbliche, quali autostrade, acquedotti, metanodotti, gallerie, opere ferroviarie, in Italia ed all’estero, ha raggiunto un livello di espansione che in venti anni di attività può essere quantificato in un complessivo volume d’affari medio di 60 milioni di Euro.

Infine, a sostegno del quadro investigativo raccolto, la consulenza tecnico-contabile, condotta su incarico del P.M. titolare dell’indagine, Sost. Proc. Dott. Fabrizio Monaco, collaborato dal Sost. Proc. Dott. Antonio Carchietti, coordinati dal Procuratore Aggiunto Dott. Sebastiano Ardita, ha confermato gli esiti di indagine, accertando la deliberata determinazione di coloro che hanno gestito la DE.MO.TER. S.p.A. a far ricorso a condotte artificiose e dolose, distrattive e variamente finalizzate a ritardare il fallimento, in pregiudizio dei creditori.

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