favismo-sintomiIn esecuzione all’Ordinanza sindacale n. 17 del 12 febbraio 2018, gli agenti della Polizia municipale vigileranno sul rispetto del divieto di coltivazione di leguminose fresche (fave e piselli) per un raggio di 300 metri dall’Istituto superiore Antonello di viale Giostra e la vendita in forma ambulante per un raggio di 150 metri, per l’intero periodo di frequenza di uno studente della scuola affetto da favismo. E’ inoltre prevista l’estirpazione e la distruzione delle piantagioni di leguminose già sviluppate eventualmente presenti. La vendita di leguminose fresche, preconfezionate in sacchetti sigillati, nel raggio di 150 metri dalla struttura scolastica, può essere effettuata solo a condizione che nell’esercizio commerciale, anche ambulante, sia esposto, bene in vista, un cartello che segnali, al cittadino a rischio di crisi emolitica da favismo, la presenza nel locale di leguminose fresche. Nei confronti dei contravventori è prevista la denuncia all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale. Il dipartimento Ambiente e Sanità provvederà ad affiggere la segnalazione di divieto di coltivazione di leguminose fresche (fave e piselli). Si ricorda che per gli esercizi cittadini, che commercializzano fave e piselli freschi, è obbligatorio apporre bene in vista ed all’ingresso idonei cartelli che riportino in modo visibile, chiaro e leggibile, la dicitura “Attenzione zona rischio di crisi emolitica da favismo, derivante dalla vendita di leguminose fresche (fave e piselli) sfuse”, come previsto dal provvedimento sindacale n. 59 del 23 marzo 2012. Contro la disposizione sindacale è possibile opporre ricorso al TAR di Catania entro 60 giorni dalla notifica o in alternativa l’opposizione straordinaria al Presidente della Regione entro 120 giorni dalla notifica.

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