gruppo di seretate Badolato 1975Caro Tito, dopo il risultato incoraggiante del primo provino discografico alla RCA Italiana di Roma, noi Euro Universal cominciammo a perfezionarci ancora di più e, soprattutto, a trovare una qualche novità musicale che potesse caratterizzarci e distinguerci maggiormente, dal momento che quanto finora proposto (compreso l’inserimento della cornamusa) non era stato sufficiente a superare quell’esame di ammissione. Mentre gli altri 6 componenti la band lavoravano alla composizione di canzoni di facile ascolto, cercando quella che avrebbe potuto essere potenzialmente un buon successo, io studiavo un genere musicale nuovo ed originale che ci facesse meglio accettare al secondo provino.

 La mia mente fece riferimento agli studi più recenti fatti all’Università dove avevo già dato gli esami di “Storia della Musica” e di “Islamistica” (storia e letteratura dell’Islam, cioè dei Paesi di religione musulmana). Poi ho analizzato la tradizione musicale del meridione italiano, specialmente quella calabrese e siciliana, soffermandomi in particolare su musiche e canti badolatesi (religiosi, agricoli, amorosi, nuziali, ecc.) che presentavano ancora alcune tracce evocative di musica orientale e mediterranea, eredità dell’occupazione islamica e caratteristica della nostra indole sociale assai solare. Inoltre ho considerato la tendenza del pop-rock anglo-americano (specialmente i grandi Beatles) ad attingere alle tradizioni musicali dell’Estremo Oriente (India, in particolare), di cui avevo studiato pure la storia e la filosofia per un esame universitario. Ma la molla che mi ha fatto scattare l’idea del “pop-islam” è stato vedere uno dei primissimi “Vu’ cumprà?” (venditori ambulanti “extra-comunitari”). Ricordo come se fosse adesso. L’ho conosciuto, intervistato e fotografato proprio nella mia stessa Via Giuseppe Pisani (all’altezza del numero civico 21 – casa di mio zio Domenico Lanciano). Era carico di coperte, lenzuola ed altri tessuti e andava proponendo la sua merce, strillando a destra e a manca. Agevolato anche dai miei primi studi sociologici ed antropologici, ho capito immediatamente, come una improvvisa illuminazione, che quel marocchino (di nome Mohammad ma si faceva chiamare Mimmo, per assonanza, come poi altri suoi omonimi) era una chiara e forte anticipazione dei migranti che in futuro avrebbero caratterizzato non soltanto l’Italia e l’Europa, ma gran parte del mondo.

 chitarra battente calabreseTra tanto altro, forse una musica-sintesi o solamente “evocativa” dell’oriente islamico unita a quella europea avrebbe potuto significare un gesto di amicizia e di accoglienza per questi immigrati. Si sa, storicamente, che i popoli hanno più facilità di amicizia e di dialogo se cominciano a frequentarsi in attività ludiche e sportive, per fare musica, per mangiare insieme, per una fede comune religiosa o politica (oltre, ovviamente, per fare o cantare l’amore, primo collante d’attrazione). E noi Euro Universal avevamo già scritto nel nostro stesso nome-programma gli ideali universalistici ed ecumenici. Perciò, la nostra musica avrebbe dovuto avere questa “missione” di interculturalità, di amicizia e di accoglienza. In quel lontano giugno 1972 non potevo certo immaginare che proprio in Badolato il primo gennaio 1998 (ben 26 anni dopo) alcuni elementi degli ex Euro Universal avessero potuto, per festeggiare il nuovo anno, far ballare e cantare i profughi kurdi della nave Ararat nella locale chiesa di San Domenico al suono di una musica “pop-islam” che si concretizzava in quel meraviglioso e memorabile “abbraccio umanitario” tra popoli diversi.

saund_flash-pop_islam-1973_ Ecco, quindi, nascere nella mia mente il “pop-islam” in quel giugno 1972. Però si trattava di tradurre in pratica tali premesse teoriche. Ci pensammo insieme tutti i sette componenti, provando e riprovando. Adesso non ricordo a chi tra noi venne l’idea di utilizzare la chitarra battente, tipica del meridione italiano e assai presente pure in parecchie case badolatesi … di certo sono stato io a battezzarla “bakyr” (sintesi arabeggiante di “battente kitarra”). E’ ampiamente noto che la chitarra battente ha 10 oppure 12 corde appaiate toniche unisone poiché tutte dello stesso spessore (nota musicale del “mi cantino”), ma armonizzate tra di loro da una diversa tensione. Giuseppe Naimo, il nostro abilissimo chitarrista solista, riuscì ad usare magistralmente il “bakyr” e in modo tale (negli arpeggi o nella melodia) da evocare davvero le sonorità orientali, integrandolo armoniosamente con gli altri strumenti del nostro pop-rock. Infatti, il pregevole e caratteristico suono del “bakyr” diede quel fascino orientale che suggestionò e colpì molto positivamente sia i nostri fans (che ci seguivano nelle prove) e sia, in seguito, gli amanti della musica sperimentale d’avanguardia.

 Oltre al “bakyr” introducemmo un piffero (suonato da Vincenzo Serrao di Elia, seconda chitarra del gruppo) che aiutava molto la creazione di rarefatte atmosfere orientali. Così, da giugno ad agosto del 1972, ci dedicammo alla migliore elaborazione del nostro “pop-islam” in modo autodidatta come sempre, pure perché allora, almeno in Badolato e dintorni, non c’erano ancora immigrati islamici stabili cui chiedere gratis una qualche consulenza (erano tutti itineranti “Vu’ cumprà?” come quel Mohammad che ha contribuito ad ispirarmi). Comunque sia, in due mesi di studio intenso siamo riusciti ad ottenere una prima vera forma di “pop-islam” che proponemmo nel corso della seconda edizione dell’Agosto Universitario di Badolato Marina al Lido Delfino. Tale primissima esibizione del nuovo genere musicale non è sfuggita al quotidiano Il Giornale di Calabria che ne pubblicò un ampio resoconto con foto del gruppo alla pagina 4 (Cultura e Spettacolo) di mercoledì 30 agosto 1972 con il titolo “Il complesso degli Euro Universal lancia un nuovo sound – GLI UNIVERSITARI CALABRESI HANNO INVENTATO IL POP-ISLAM”.

 Ci sentivamo pronti per il secondo provino alla RCA. Il maestro Gianolio ci diede appuntamento per gennaio 1973. Nel frattempo, pur fiduciosi di aver fatto bene, continuavamo a provare e riprovare, limando soprattutto le due canzoni che, se avessimo superato la prova, avrebbero potuto costituire il nostro primo disco singolo (allora a 45 giri). Ma, il nostro impegno produceva pure altre canzoni, nella auspicabile eventualità di dover affrontare la realizzazione di un LP (long playing), cioè di un disco a 33 giri contenente almeno 8 brani. Per essere pronti a tale evenienza, preparammo anche una serie di foto del gruppo, che però, dopo un mesetto, nell’ottobre del 1973, non avevano più alcun valore poiché due componenti ci dovettero lasciare: il nostro primo cantante Nazzareno Audino (il quale, innamoratosi durante una gita scolastica a Malta, contrasse matrimonio e si trasferì in quella splendida isola in mezzo al Mediterraneo dalla sua bellissima moglie), mentre Vincenzo Spasari, chitarra basso, si volle dedicare completamente agli studi universitari in Roma.

 vu cumpràCi trovammo, così, costretti a sostituirli con Andrea Naimo (fratello di Giuseppe, suonatore del “bakyr”), altra brillante chitarra solista, e con Mario Gallelli (chitarra basso). Riuscimmo, comunque, a dare al gruppo una maggiore spinta rock, sebbene la voce di Audino si rivelò davvero insostituibile. Poi, nell’ottobre 1972, Giuseppe Naimo ebbe un’offerta di lavoro presso la camiceria Pirega di Badolato Marina e si dovette smarcare, lasciando di fatto il gruppo, ma promettendoci di partecipare al secondo provino per non metterci troppo in imbarazzo proprio alla vigilia di un possibile traguardo positivo. Insomma, la situazione non era delle più facili, tuttavia continuavamo a prepararci nel migliore dei modi possibili, avendo pure difficoltà a trovare un locale dove effettuare le prove che non disturbassero i vicini. A volte lavoravamo oltre 12 ore al giorno.

pop_islam-_agosto_1972 In cuor mio, però, sentivo che con tale situazione precaria il gruppo non poteva andare avanti. Cosa sarebbe rimasto di tutto questo lavoro?… Forse nulla. Così decisi di salvare almeno l’idea del “pop-islam” cercando di dare alla stampa la notizia dell’esistenza di un gruppo che si stava impegnando nella realizzazione di un’idea musicale con forte valenza sociale ed umanitaria, un ponte tra popoli e culture. Se non potevano esserci i nostri dischi con la nostra musica, avrebbero potuto restare documenti di una possibilità seppure teorica di un nuovo genere musicale. Purtroppo, fui costretto a fare una piccola forzatura, dicendo una mezza bugia, poiché altrimenti la notizia non sarebbe passata. Nel comunicato-stampa ho asserito che gli Euro Universal stavano preparando un LP, un Album di canzoni con il “pop-islam” (in fondo era quasi la verità). La mattina dell’11 dicembre chiesi all’ANSA centrale di Roma (agenzia nazionale stampa associata) di fare un lancio con tale notizia. Non so quali e quanti giornali l’abbiano ripresa (non ero in grado di controllarli né di avere una rassegna-stampa), però con la fotocopia del lancio ANSA (e il testo integrale del mio comunicato) feci il giro di quante più redazioni giornalistiche in Roma. Ecco i risultati.

 Il solo lancio ANSA (appena 8 righe) fu pubblicato dai quotidiani “Paese Sera” e “l’Unità” del 21 dicembre 1972, dal quotidiano “Il Giornale d’Italia” (anno 72 n. 329 del 23.12.1972), dal diffusissimo settimanale “TV Sorrisi e Canzoni” (pagina 43). L’intero comunicato-stampa (o buona parte di esso) pure con una foto dei primi Euro Universal fu pubblicato dai quotidiani “Avvenire” domenica 10 dicembre 1972, “Il Tempo” di Roma (edizione calabrese di giovedì 14 dicembre 1972), “Il Giornale di Calabria” di venerdì 15 dicembre 1972. Particolare soddisfazione ci hanno dato noti e diffusi settimanali come il giovanile “Ciao 2001” (7 gennaio 1973 anno 5 n. 1), “Segno nel Mondo” (Azione Cattolica Italiana, 10 aprile 1973 anno 4 n. 22) e, specialmente, “Sound Flash!” (05 marzo 1973 anno 2 n. 21) che ha evidenziato (a firma del critico musicale Enrico Riva) proprio l’uso della cornamusa (zampogna) e del “bakyr” (chitarra battente) … un documento ancora parlante!… Alla prossima!… Cordialità.

domenico-lanciano-150x150Domenico Lanciano

 

 

 

 

 

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