Antono-Grano-foto-dal-sitoCaro Tito, con questa lettera, su proposta della Università delle Generazioni di Agnone del Molise, la professoressa Valentina Grano, unica erede dello scrittore Antonio Grano, intende dare in e-book la raccolta delle “Poesie dell’ultimo anno” scritte dal padre prima della morte avvenuta, improvvisa e immatura, nella casa di Macchia di Isernia l’11 aprile 2014. Grazie alla tua sempre gentile disponibilità, i lettori di www.CostaJonicaWeb.it (e in particolare gli affezionati a questa nostra rubrica, “vecchia” ormai di tre annualità) possono leggere e/o scaricare in esclusiva le 58 pagine che costituiscono quello che può essere considerato il 28mo libro di Antonio Grano finora pubblicato.

male oscuro unit_ italia - antonio granoDi questo prolifico e geniale Autore, nato a Cosenza nel 1938, ti ho già detto altre volte, specialmente nella lettera n. 73 del 25 gennaio 2014 (La “rivoluzione culturale” di Antonio Grano) e nell’articolo del 14 aprile 2014 (L’eredità di Antonio Grano). Ti ho elencato i suoi tanti libri (ben 27 quelli da lui stesso dati alle stampe), mentre altri attendono di essere pubblicati, purtroppo postumi. Il primo di questi (postumi) è proprio la raccolta “Poesie dell’ultimo anno” ed ha un particolare significato già dal titolo poiché Antonio Grano aveva il presentimento della imminente morte ed intendeva, con questi versi, lasciare un ulteriore “testamento” alla famiglia e alla società.

Infatti, questa silloge poetica è dedicata ad Agnese, la secondogenita che era ancora attesa dalla sua unica figlia Valentina, la quale gli aveva già dato la prima nipotina, Beatrice cui nel presente libro dedica una bellissima poesia a forma di sonetto (pagina 56) mentre in precedenza le aveva dedicato il volume “Le parole sono pietre”  nonché due raccolte fotografiche sui suoi primi due anni di vita. Alla società, cioè a tutti noi, Antonio Grano lascia con questi versi alcune esortazioni e talune confessioni del suo animo e della sua mente, come messaggi di saggezza e di vero amore.

io brigante calabrese - antonio granoPer prima cosa, nella poesia “Quando il giorno verrà …” (della morte), raccomanda accoratamente: Quando il giorno verrà – lasciatemi partire. – Sarà quel che sarà, – ma non voglio soffrire …” (pagine 9-12). Una raccomandazione tanto accorata da metterla bene evidenziata in copertina, proprio sotto al titolo e sopra la propria fotografia!

Cosa voleva Antonio Grano?… Voleva morire tranquillo, senza accanimenti terapeutici, possibilmente nella propria casa, tra affetti e ricordi, come sono morti i nostri vecchi, in modo del tutto naturale. Era quel che si suole definire “testamento biologico” o, più semplicemente, il voler esprimere le ultime volontà, proprio quelle che noi, in maggior parte, vorremmo si rispettassero. Un simile testamento biologico del cosiddetto “fine vita” ho redatto pure io e, a scanso di equivoci e fraintendimenti, reso pubblico addirittura sui quotidiani cartacei e internet molisani e non, qualche anno fa quando, nel gennaio-febbraio 2009, infuriava in Italia la polemica sul destino della giovane Eluana Englaro (se farla o no morire, come poi è avvenuto il 09 febbraio 2009 ad Udine per volontà genitoriale, dopo ben 17 anni di coma vegetativo). E il nostro Antonio Grano ad Eluana dedica la poesia solidale, affettuosa e “liberatoria” di pagina 7-8, pure perché divenuta simbolo per tantissimi.

Antonio Grano - uno dei libri sull'Unit_ d'ItaliaE’ un tema di grande delicatezza e di particolare importanza quello del nostro “fine vita” e dei possibili accanimenti terapeutici che è necessario dire se volere o non volere … ne va della nostra sofferenza, più o meno atroce, e del nostro probabile inutile “martirio umano e sanitario”, pure costoso per la società che potrebbe utilizzare quanto risparmiato per salvare altre vite e non per mantenerle inutilmente occupando pure un letto d’ospedale! Inoltre, il proprio “martirio sanitario” diventa pure “martirio familiare”. In casi estremi è necessario evitare l’uno e l’altro con l’eutanasia. Si può essere o no d’accordo sulla eutanasia, ma è assolutamente indispensabile rispettare la volontà di chi l’ha scelta … perché sì, di una precisa e consapevole scelta etica si tratta. Come per la rinuncia a ciò che definiamo “accanimento terapeutico”.

goodbye marx - Antonio GranoSono ormai sempre più numerosi gli italiani che vanno a morire volontariamente in adeguate strutture estere, poiché in Italia (pure a causa della forte ingerenza cattolica che impone la sua morale e la sua visione delle cose) non si riesce ad avere una legge che permetta (soltanto a chi lo voglia, come per la necessità del divorzio coniugale) di dare un esito indolore al proprio “fine vita”. Personalmente ho lasciato scritto di non volere accanimento terapeutico e di scegliere l’eutanasia (a costo di essere portato all’estero). Antonio Grano ed io parlavamo spesso di tali temi etici e ne condividevamo parecchi, come questo del “fine vita”.

E Antonio Grano, dopo aver fatto una così decisa scelta (cioè, in questo suo caso, la rinuncia all’accanimento terapeutico), quasi che elenca in versi tutto ciò che più gli sta a cuore, a conclusione del suo percorso esistenziale (tanto gravato di sofferti convincimenti e di saggia esperienza). Ed esprime, senza mezzi termini (anzi con netti chiaro-scuri e spesso pure con epica veemenza), ciò che ama e ciò che “odia” della nostra attuale società e, in generale, del mondo … un mondo, un pianeta da salvare con somma urgenza sia ecologicamente e sia eticamente.

opera omnia - antonio granoAntonio Grano, inoltre, è stato e si riteneva, con generazionale orgoglio, “un ragazzo del sessantanove” … ovvero umanamente e politicamente un “ever-green” (sempre verde) … uno di quei tanti giovani che negli anni sessanta e settanta hanno lottato per “un mondo migliore” evidenziando valori e comportamenti rispettosi delle persone, dei popoli e del pianeta. Valori e comportamenti sconfitti poi da un capitalismo fin troppo aggressivo e distruttivo di risorse umane e naturali, stravolgendo gli equilibri senza i quali si mette a rischio la nostra stessa l’esistenza planetaria (come sta dimostrando ampiamente con disastri vari in questi ultimi decenni). E ovviamente, dopo averla fatta in prosa con altri libri, Grano non tralascia di inneggiare anche in versi al “gigante di Treviri” (pagina 48) cioè a quel Carlo Marx che egli ritiene ancora e sempre più attuale per la salvezza e la giustizia umana. Da notare anche il suo grande amore per la canzone classica napoletana cui ha dedicato addirittura un grande ed impegnativo “trattato” e tre altri libri.

psichiatria all'inferno - antonio granoMa, nelle “Poesie dell’ultimo anno”, non ci sono soltanto i pur necessari ed imprescindibili discorsi sui massimi sistemi. Ci sono anche delicate poesie d’amore e di altre emozioni che riconfermano quell’uomo sensibile ed appassionato, semplice e frugale, riflessivo e indomito quale è stato in vita Antonio Grano. Il quale, comunque e tuttavia, bruciava di intenso e vigoroso amore sociale e politico, storico e quotidiano per la giustizia e gli altri valori universali. Era questa la sua cifra esistenziale più identificativa e per questa sua passione ha speso gran parte delle sue risorse ed energie economiche, esistenziali e vitali. Un uomo, un intellettuale da ammirare (al di là di ogni schema ideologico) proprio perché ardeva dal desiderio di vedere tutti “felici”. Non poteva, quindi, non essere che un grande combattente per la felicità di tutti. La felicità delle persone e dei popoli non era utopia, vagheggiamento o visionarietà in Antonio Grano e lo posso confermare io che l’ho conosciuto abbastanza bene nell’ultimo decennio della sua vita, quella ultima parte esistenziale quando l’uomo è solitamente più sincero e autentico con se stesso e con l’universo-mondo.

questione meridionale - antonio grano

La maggiore e migliore chiave di lettura per capire ed amare lo “Antonio Grano totale” ma specialmente di quest’ultimo anno prima della sua morte  è proprio il desiderio di felicità per tutti cui agognava quest’uomo, questo poeta, questo scrittore storico, questo intellettuale politico-universalista, questo papà, questo nonno, questo indomito combattente che amava definirsi “brigante calabro-molisano”. E in veste di “brigante calabro-molisano” ha dedicato al tema della mala-unità d’Italia tanta passione patriottica e molte energie intellettuali trasfuse in ben sei libri … un testamento nel testamento … con cui incita gli italiani (e soprattutto noi meridionali) di indagare ed approfondire i torti subìti dal nostro Sud a causa dei quali stiamo patendo infinite sofferenze. Bisogna rendere giustizia storica al Sud, specialmente a quello del dopo 1860, liberandolo dal “grande imbroglio” unitario: è questo l’imperativo non soltanto di Antonio Grano ma di tutti coloro (tra i quali molto umilmente ed indegnamente mi enumero pure io come ultimo arrivato) … di tutti coloro che sentono l’urgenza storica di conoscere fino in fondo come sono andati i fatti per pacificare gli italiani e riequilibrare l’intero territorio. Per fare questo è indispensabile aprire almeno agli storici gli archivi militari italiani che  pare  siano gli unici al mondo ad essere inaccessibili dopo oltre 150 anni dai misfatti (da prima e dopo la spedizione dei Mille, brigantaggio compreso).

Antonio Grano - trattato su canzone napoletanaChi vuole conoscere di più e meglio questo nostro eroico Amico calabro-molisano può visitarne agevolmente il sito www.antoniograno.it (adesso curato amorevolmente dalla figlia Valentina) mentre sul web assai numerose sono le pagine che riguardano la sua vita e le sue opere.

Infaticabile è stato questo nostro grande Amico e tanti inediti restano ancora da pubblicare  per capire fino in fondo il suo amore per l’Umanità, nutrito attraverso la Cultura e gli altri grandi Valori umani.

santa barbara - antonio granoPersonalmente ringrazio la figlia Valentina e la sua famiglia per avere concesso a me e a www.CostaJonicaWeb.it la gestione informatica dell’esclusiva della pubblicazione delle “Poesie dell’ultimo anno”. Sono sicuro che, leggendo questi versi, ognuno potrà riflettere anche su se stesso e rendersi migliore pure a beneficio del mondo che ha tanto bisogno di bontà, onestà e amore.

Buona lettura e buon giovamento a tutti delle “Poesie dell’ultimo anno” del nostro assai compianto e indimenticabile Antonio Grano! Cordialità,

Domenico Lanciano

Domenico Lanciano Giornalista

(Agnone del Molise, martedì 01 settembre 2015 ore 18,58)

POESIE DELL’ULTIMO ANNO di Antonio Grano in esclusiva per i lettori di www.CostaJonicaWeb.it 01 settembre 2015

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *