fgc-cosenzaDi seguito la nota diffusa dal Fronte della Gioventù Comunista Cosenza: <<A distanza di pochi giorni dai fatti di P.zza Santa Giulia a Torino, dove la polizia ha caricato i clienti dei bar, il Sindaco Mario Occhiuto emette un’ordinanza con la quale vieta dalle 23 alle 6, su tutto il territorio comunale, la vendita d’asporto di bevande in contenitori di vetro o alluminio per “prevenire il fenomeno degenerativo dell’abbandono indiscriminato dei contenitori di vetro e delle lattine su suolo pubblico da parte degli avventori dei pubblici locali che somministrano bevande”.

Assurdo è anche la richiesta di intervento contro la “mala-movida” al Ministro Minniti, co-autore del decreto legge che in nome del decoro e della sicurezza urbana punta a silenziare in maniera violenta ogni genere di conflitto sociale, da parte di uno dei circoli cittadini del Partito Democratico, che indica come non esista una reale differenza fra centro-destra e centro-sinistra, ormai due facce della stessa medaglia.

Dopo aver preso visione della nota ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra totale contrarietà e opposizione a questo provvedimento, atto a giustificare una massiccia presenza poliziesca e attività repressiva in svariate zone della città in nome di una vuota e fallimentare retorica “anti-movida”. Infatti per prevenire l’abbandono indiscriminato dei contenitori di vetro o alluminio non serve certo l’intervento delle forze dell’ordine, ma basterebbe aumentare il numero di bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti (in alcune zone completamente assenti) nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani cosentini.

Riteniamo inoltre assurdo l’intervento repressivo delle forze dell’ordine contro la “mala movida”, fenomeno certamente problematico, che però non può essere risolto con la forza, ma semmai con la costruzione di forme di socialità alternativa, basate su spazi che permettano aggregazione e condivisione fra i giovani e che combattano la concezione che si sta radicando fra le nuove generazioni che per divertirsi bisogna necessariamente ubriacarsi e fare uso di sostanze stupefacenti.

Dalle soluzioni proposte da Occhiuto e PD è evidente che non si vuole risolvere realmente il problema, ma che è in atto un tentativo di creare l’ennesima messa in scena per abituare l’opinione pubblica all’intervento poliziesco e repressivo come una soluzione al problema.

Risulta appropriata, in questo caso, la metafora “rana bollita”, cioè la rana che alla fine muore cotta continuando a nuotare nel pentolone d’acqua fredda messo sul fuoco, mentre invece sarebbe saltata fuori se fosse stata buttata nell’acqua bollente. Come quella rana, il rischio che corriamo dinanzi ad episodi come quello di Torino e come quelli che potrebbero verificarsi nella nostra città è quello di farci l’abitudine. Di non saper più riconoscere la repressione politica, quando ce la troveremo davanti, e finire per considerare normale anche quella.>>

 

 

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