Nella sala conferenze del Castello Arabo-Normanno-Svevo a Santa Lucia del Mela si è svolta una conferenza di presentazione del libro «Dal Futurismo all’Assurdo», realizzato dalla scrittrice Katia Trifirò, frutto di una ricerca storico-letteraria realizzata nel paese collinare e più precisamente nell’archivio familiare dell’imprenditore Ruggero Vasari, nipote dell’omonimo autore futurista, che tanto di sé fece parlare durante il ventennio fascista. Il simposio è stato preceduto da una mostra fotografica del paese, allestita nel chiostro adiacente nonché dalla proiezione di opere pittoriche d’epoca appartenenti alla collezione privata del medesimo Vasari. I lavori sono stati aperti dal Sindaco, Geom. Antonio Campo, che ha salutato l’evento come un’iniziativa proiettata a valorizzare l’humus culturale luciese. La stessa autrice Katia Trifirò, nel presentare l’opera, ha illustrato i fermenti intellettuali in auge ai primi del XX secolo nella provincia peloritana capeggiati dal poeta Beniamino Ioppolo. Il prof. Dario Tomasello, docente di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Messina, nel fare un excursus storico delle avanguardie messinesi, ha trovato indizi rilevanti nell’archivio privato del Vasari, costituito prevalentemente da un manifesto sociale futurista locale inneggiante ai diritti sociali presenti oggigiorno nella nostra Costituzione Repubblicana: ciò ha reso il Comune di Santa Lucia del Mela una terra di avanguardie.

L’imprenditore Dr. Ruggero Vasari ha evidenziato l’importanza del libro, perché offre uno spaccato storico e sociale dell’epoca in cui lo zio visse ed operò, nonché psicologico dello stesso protagonista, il quale, dopo avere conseguito un grande successo a Parigi ed a Berlino con l’opera teatrale dal titolo «L’angoscia delle macchine», in cui celebrò la macchina come dinamismo e strumento di salvezza umana, ritrattò tutta la sua teoria e volle rimettere al centro del mondo l’uomo con i suoi vizi e le sue virtù. La sua parabola di notorietà durò quindici anni ritirandosi in seguito, perché, come disse in un’intervista andata in onda alla RAI nei primi anni Sessanta, egli «non aveva più nulla da dire». Al termine ne è seguito un dibattito nel quale si è avanzata la proposta di istituire un parco letterario, cui il Sindaco, prendendo la parola, ha dato il suo auspicio partendo dal simposio, tenuto in quell’occasione, di promuovere una serie successiva di convegni e riunioni affinché si concretizzi un’idea, che ridarebbe alla comunità luciese il posto che merita nel contesto culturale messinese e della sua provincia.

 Foti Rodrigo

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